Hamilton: in troppi per decidere le regole della F1

Hamilton: in troppi per decidere le regole della F1
Vorrebbe una semplificazione nel processo decisionale: meno persone e con i piloti ascoltati maggiormente

23.03.2016 ( Aggiornata il 23.03.2016 12:56 )

Partecipare non già per far da contorno, ma per essere effettivamente ascoltati. A Barcellona era stato Romain Grosjean a sollevare il problema di una Formula 1 che non dà ascolto ai piloti quando vanno definite le regole, dopo Melbourne è Lewis Hamilton a tornare sul tema. Ha una visione un po’ diversa da quella espressa dal pilota Haas, il campione del mondo. Contrasta l’assenza di consultazione, «non ci hanno mai chiesto delle difficoltà a seguire un’altra macchina, ma in termini di decisioni da prendere e idee da proporre, non è compito nostro. Probabilmente al vertice ci sono troppe persone che devono assumere delle decisioni ma non comprendono la macchina. Servirebbe meno gente che decide e, si spera, prenda le scelte giuste». Una crisi di governance sottolineata anche da Vettel nelle scorse settimane, che ha portato al nuovo format di qualifiche di Melbourne, ufficiosamente bocciato da tutti in una riunione tra team principal domenica mattina ma adesso chiamato a passare la prova del voto all’interno della Commissione F1. Ci saranno i numeri per correre in Bahrain con il sistema classico in vigore fino allo scorso anno? Un sistema decisionale criticato da Hamilton: «Da parte mia direi che alcune scuderie hanno più soldi, altre meno e che anche noi piloti non siamo d’accordo su tutto. Non ho la soluzione, ma ci vogliono meno persone che decidano e sarebbe positivo per loro interpellarci su alcuni aspetti. Ad esempio, chiederci quali sono i problemi con la macchina, se l’adozione di una sola leva rende la vita più semplice o meno, questo genere di cose». Per la serie: le decisioni finali siano assunte da chi ha la responsabilità di farlo, ma dopo aver consultato chi la monoposto la vive e la conosce nei minimi particolari. Risponde anche a Charlie Whiting, che aveva sottolineato l’assenza di Hamilton all’ultima riunione tenuta durante i test di Barcellona, pur essendo stato invitato: «E’ molto raro che si prenda nota di qualcosa durante le nostre conversazioni, perciò non è necessario che ci sia». Vorrebbe macchine con più aderenza meccanica per il futuro e meno sensibili quando si trovano in scia o comunque vicine ad altre monoposto. Di una cosa è certo Lewis: «Amo questo sport e amo correre. Non so tutti i cambiamenti che dovrebbero essere apportati, ma qualsiasi modifica è stata fatta finora non ha migliorato lo spettacolo e non ha migliorato le corse dal punto di vista del pilota».

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