GP Bahrain, Bottas cerca risposte su una pista tradizionale

GP Bahrain, Bottas cerca risposte su una pista tradizionale
Quarto nel 2015, Valtteri è reduce da un esordio opaco a Melbourne e si aspetta di scoprire quanto vale la Williams su una pista “vera”

30.03.2016 ( Aggiornata il 30.03.2016 17:12 )

Cosa attendersi dalle due Williams in Bahrain? Guardando ai risultati di un anno fa si potrebbe immaginare una FW38 competitiva, allora Bottas si trasformò in muro invalicabile per Vettel, finitogli alle spalle causa terza sosta non programmata, per sostituire l’ala danneggiata nell’escursione all’ultima curva mentre era in lotta con Rosberg. Oggi la Williams è reduce da un Gran Premio d’Australia dignitoso, con Massa quinto, ma senza aver regalato gli acuti che ci si aspettava. Una pista da velocità di punta elevate, quella di Sakhir, che ci dirà anche quanto è rimasto nel nuovo progetto delle proverbiali doti velocistiche espresse lo scorso anno. Per ammissione degli stessi piloti, durante i test invernali, dovrebbero aver barattato parte della ridotta resistenza aerodinamica con quote di carico superiori. In Bahrain, poi, è atteso anche il primo importante sviluppo tecnico, l’esordio del nuovo musetto.
Una serie di fattori, non ultima la power unit Mercedes, dovrebbero consentire al team di scavalcare una Red Bull uscita da Melbourne con un risultato migliore. «E’ una bella pista sulla quale guidare, preferisco il Gran Premio del Bahrain molto più nella sua versione notturna e lo scorso anno ho ottenuto un buon risultato», anticipa Bottas. Le caratteristiche del tracciato sono per alcuni aspetti differenti da Melbourne, in particolare sull’aggressività dell’asfalto, molto più abrasivo: «Sarà interessante scoprire dove siamo rispetto agli altri, su una pista più tradizionale rispetto a Melbourne». Sia lui che Massa avranno a disposizione 3 set di gomme medie, 3 di morbide e ben 7 di supermorbide, abbinamento per certi versi simile a quello effettuato dalla Ferrari (con le gomme medie) ma differente nell’allocazione di supermorbide: insieme a Renault e Haas sono gli unici ad aver optato per 7 treni di Pirelli rosse. «E’ una pista dura, sulla quale è importante avere un buon equilibrio di macchina alle alte velocità e soprattutto conservare le gomme posteriori», anticipa Pat Symonds. Poi c’è il più volte citato fattore-vento e la sabbia, uguali per tutti. Non saranno uguali le esigenze di raffreddamento di power unit e impianto frenante: «Dopo le condizioni meteo fresche dell’Australia vedremo come si comportano i nostri sistemi di raffreddamento al caldo e quale impatto avranno le aperture sulla prestazione aerodinamica. La scelta delle gomme da parte nostra e della Ferrari sembra vada in una strada diversa dalla Mercedes, sarà interessante scoprire come si svilupperà nel corso del week end».

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