F1 2017, slitta l’accordo in Commissione F1

F1 2017, slitta l’accordo in Commissione F1
Restano ancora 3 giorni per trovare un’intesa sulle regole legate alle power unit. Lowe: “Motore dev’essere elemento di differenziazione”

27.04.2016 ( Aggiornata il 27.04.2016 10:29 )

Dalle riunioni dello Strategy Group e della Commissione F1 di martedì ci si attendeva il via libera al pacchetto di misure regolamentari da introdurre nel 2017. Dalla veste aerodinamica differente, alle gomme larghe – punti oramai consolidati e sui quali non è atteso il dietrofront auspicato da Toto Wolff - fino alle nuove norme sulle power unit: fornitura per tutti, prezzo calmierato a 12 milioni di euro, convergenza delle prestazioni entro uno scarto minimo tra i diversi motoristi e incremento del rumore. Si registra, invece, un nulla di fatto. Lo Strategy Group è arrivato a un accordo, seppur a maggioranza, tuttavia, il passaggio successivo della votazione da parte della Commissione F1, all’interno della quale trovano rappresentanza tutte le scuderie, la FIA, FOM, sponsor e promoter non ha raggiunto il numero minimo di presenze necessarie per poter deliberare. Restano ancora 3 giorni di tempo per votare e trasmettere le decisioni al Consiglio mondiale della FIA perché le ratifichi. I punti di maggior dibattito restano quelli sulle power unit, la cui fornitura sarebbe ridotta a tre unità a stagione per consentire l’abbattimento dei costi. Il week end del Gran Premio di Russia sarà l’occasione per effettuare una votazione entro il limite fissato dalla FIA, probabilmente ricorrendo a una votazione via mail. Intanto, sempre per quel che riguarda il peso delle power unit nell’economia complessiva delle prestazioni di una monoposto, Paddy Lowe si è espresso con toni critici rispetto a coloro i quali considerano oggi eccessiva l’importanza del fattore-motore. «La cosa interessante che emerge è quest’idea che la power unit o il motore non dovrebbero essere un elemento di differenziazione. Il congelamento dei motori è un’anomalia, la definizione è nel nome stesso: si chiama motorsport per una buona ragione», ha commentato a Espn. «Non comprendo perché il motore non debba essere un fattore di differenziazione, se la Formula 1 dev’essere una competizione sportiva tra uomini e tecnologie, allora dovrebbe coinvolgere tutte le tecnologie e non solo la parte che piace ad alcuni».

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