Analisi venerdì: Ferrari (finora) ok alla prova del nove

Su una pista "rivelatrice" come Barcellona, le rosse si sono comportate bene specie con le mescole morbide

Maurizio Voltini

13.05.2016 18:21

Che le prove del venerdì valgano fino ad un certo punto, non lo ripeteremo mai abbastanza ed è il concetto da tenere sempre ben presente in qualsiasi ragionamento relativo alle prime sessioni di test. Ciò detto, sono pur sempre le prime fasi in cui si effettuano le simulazioni di qualifica e di gara. Ebbene, pur cercando di evitare il più possibile entusiasmi gratuiti e "troppo momentanei", va detto che per la Ferrari i riscontri odierni sono stati molto positivi. Questo pur considerando che l'evoluzione della pista (man mano si gommerà) andrà più a favore della Mercedes.

Intendiamoci, non ci riferiamo tanto ai riscontri della prima sessione di prove, dove entrambe le Ferrari hanno svettato grazie soprattutto all'adozione delle Pirelli più morbide disponibili (medie invece per gli altri). Il fatto è che poi nel turno pomeridiano Kimi Raikkonen ha ottenuto un crono a soli 254 millesimi da quello di Nico Rosberg, però utilizzando le stesse gomme usate al mattino. Meno indicativi i crono di Lewis Hamilton e Sebastian Vettel perché entrambi hanno commesso diversi errori nel corso della simulazione di qualifica, per cui manca un'ulteriore "controprova".

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Insomma, su una pista di quelle per cui spesso si sente dire "se vai forte qui vai forte dappertutto" e sulla quale le gomme sono messe a dura prova (tanto che la Pirelli ha portato per la prima volta nella stagione le mescole più dure) la Ferrari si sta per ora dimostrando a un livello molto simile a quello Mercedes. Non solo: è stata veloce anche sul passo gara, pur con tutte le incognite sul carico di carburante, e sta puntando decisamente sulle mescole più morbide. Dunque stavolta potrebbe esserci davvero la possibilità di sfruttare appieno la capacità di impegnare meno i pneumatici.

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Naturalmente vedremo se tutto ciò sarà confermato in gara e già nelle qualifiche, senza dimenticare le insidie che si nascondono anche dietro ad una situazione effettivamente favorevole come parrebbe essere questa. Il rischio è per esempio quello di pensare di "inventarsi" qualcosa per colmare il gap residuo, quando simili "pensate" è storicamente più facile facciano perdere tutto quanto si è guadagnato, che non viceversa. Come pure si provi nuovamente a cercare di partire a tutti i costi davanti, vuoi grazie alle qualifiche vuoi grazie ad una partenza e a un primo giro più efficaci. Una tattica motivata, pensando alle caratteristiche delle monoposto di vertice, ma che potrebbe portare a quanto già visto nel giro di avvio in Bahrain.

Nell'altro senso, peraltro, una Ferrari così vicina potrebbe mettere in crisi la Mercedes su più fronti. Portandoli a spingere di più di quanto abituati e facilitando gli errori, nonché l'insorgere di problemi di affidabilità ai quali finora non sono parsi indenni. Con la possibilità che si aggiungano indecisioni e svarioni dal punto di vista strategico. L'importante è che vi sia comunque una lotta diretta o quasi, che porti al limite le prestazioni, le doti tecniche, le capacità di team e piloti: ovviamente ne guadagneremmo tutti e in particolare lo spettacolo, quello sportivo e non quello artificiosamente innalzato da soluzioni fantasiose al limite dell'azzardo.

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Uno spettacolo che anche stavolta potrebbe essere assicurato nelle immediate retrovie, vista la vicinanza fra gli altri: dal 5° al 10° intercorrono poco più di 4 decimi. E davanti in questo gruppo troviamo un eccellente Carlos Sainz: in tutto il marasma conseguente all'avvicendamento fra Max Verstappen e Daniil Kvyat lo spagnolo è parso il più "impermeabile" e così è parso al livello di Daniel Ricciardo (un pelo meglio, anzi) sia come giro veloce sia nella sequenza dei long run. Da parte sua Verstappen sembra essersi adattato alla svelta alla RB12, mentre Kvyat ha effettuato più che altro lavori "di routine". Non sottovalutiamo il fatto che le Toro Rosso abbiano percorso più giri di tutti (44 Kvyat e 39 Sainz, con la Sauber vicina grazie ai 42+40 di Ericsson e Nasr). Forse aver tolto i riflettori puntati sulla presenza del figlio di Jos può fare molto bene alla squadra di Faenza.

Comunque non vi sono solo i piloti "casaccati" Red Bull, in zona: ottimo risultato per Fernando Alonso e la McLaren-Honda, il 7°, pur con qualche problemino per Jenson Button (peraltro 12°), per non parlare delle Force India con entrambi i piloti nella top ten. Dalla quale è fuori di poco Valtteri Bottas, con una Williams stavolta meno efficace (vedasi anche Felipe Massa 16°) ma dalla quale ci si aspetta una reazione. Più difficile la situazione per Renault e Haas, ma soprattutto per Sauber, tanto che Pascal Wehrlein ha portato la Manor al 18° posto e Rio Haryanto gli è appena dietro. Anche in questa parte dello schieramento ci sarà molto da tenere d'occhio. 


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