Formula 1 Monza: quel mezzo secondo che manca alla Ferrari

Nonostante la sostituzione della power unit le Rosse non hanno ridotto il gap dalle Mercedes. Vettel: "Siamo più competitivi, ho ancora fiducia"

Alberto Sabbatini

03.09.2016 18:32

Monza. Dov'è finito il “motorone” che valeva 3 gettoni di evoluzione che la Ferrari si è giocata qui a Monza? A vedere i distacchi, non sembra che il divario Mercedes-Ferrari sia mai cambiato. Anzi, a Spa, pista di motore e anche di telaio, le macchine erano più vicine sul giro in prova. In Belgio Raikkonen (il migliore dei ferraristi) era ad appena 166 millesimi dalla pole e a una manciata di millesimi dalla prima fila (17). Qui Vettel è a ben 837 millesimi dalla pole e a ben 359 millesimi dalla prima fila. Su una pista dove il telaio praticamente non conta, al massimo conta l'aerodinamica, oltre ai cavalli. 

Il punto dove la Ferrari perde di più a Monza è il primo settore, quello che comprende il lungo rettifilo di partenza, la prima strettissima chicane (che significa accelerazione e trazione, bestia nera della Rossa) e le due violente frenate di Prima Variante e Roggia, le più secche del circuito. Dove si stacca da 340 km/h a 90 km/h. Qui Vettel in 26 secondi rimedia due decimi dalle Mercedes e Raikkonen quasi tre, ma quel che è peggio è che in questo primo tratto le Ferrari sono dietro anche alle Williams di Bottas e Massa e ala Force India di Perez. Poi la Rossa rimedia distacchi simili da Hamilton anche nei settori successivi ma almeno si mette alle spalle le macchine rivali. 

Mentre la velocità massima non è un problema ma dipende anche dal set up aerodinamico - Vettel 352,3 km/h contro 353,4 di Hamilton un'inezia (il più veloce è la Williams di Massa in 357,6 km/h) – il problema pare l'accelerazione fuori dalle strette chicanes da seconda/terza marcia. Come mai la Ferrari appare così poco consistente rispetto alla Mercedes? Entrambi i team hanno motori agigornati, ma la Ferrari che si è giocata tutti i gettoni di sviluppo, si aspettava qualcosa di meglio in qualifica. Invece ci sono sempre i soliti 8 decimi, distacco medio di tutta la stagione. Considerando che a Monza ci sono poche curve dove conta il telaio e secondo il direttore tecnico Binotto il divario di motori Ferrari-Mercedes vale tre decimi, dove si perde l'altro mezzo secondo che manca?

“Non eravamo perfetti nel rendimento della macchina in qualche piccolo aspetto – spiega Vettel – mentre per esempio Hamilton dice che la sua era davvero perfetta. Poi sappiamo che la Mercedes in qualifica riesce a spremere qualche cosa di più dal motore che io spero non riesca a fare in gara. Questo dovrebbe spiegare il divario. Non è complicato da capire: semplicemente nella combinazione macchina-motore siamo un pochino indietro in tutti e due gli aspetti”.

Vettel fa anche un breve bilancio della stagione dopo 13 gare e guarda al resto del campionato. "Per ora queste ultime gare stanno andando come ci aspettavamo. Per il motore abbiamo fatto un passo avanti, ma anche gli altri hanno migliorato e si vede il divario. Ho ancora fiducia, perché la stagione non è ancora finito finita. Credo che Spa e Monza dimostrino che la nostra macchina sia migliorata rispetto alle gare precedenti: forse abbiamo sprecato qualcosa a metà stagione, forse qualche weekend non è stato “pulito” come doveva essere. Ma nelle ultime due corse eravamo più competitivi; per cui sono abbastanza fiducioso che partendo da questo punto, d'ora in poi nelle piste che verranno da qui a fine stagione (da Singapore dove Ferrari vinse nel 2015, fino a Giappone, Malesia, Usa, Brasile, Abu Dhabi) dovremmo essere abbastanza competitivi”.


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