Radiosprint Singapore, il varano di Verstappen e il sarcasmo di Kimi

Radiosprint Singapore, il varano di Verstappen e il sarcasmo di Kimi© sutton-images.com

Max divertito nelle prove libere dall'insolito incontro, molto meno in gara nella lotta con Kvyat. Raikkonen sbotta: "Che devo fare accelerare in pit-lane?"

Fabiano Polimeni

20.09.2016 12:49

Dal varano a un inviperito Kvyat. Max Verstappen se la ride nelle libere 2 via radio, un po' meno in gara nella lotta con il russo, determinato a difendere la posizione e l'onore, con buona pace dei consigli ricevuti via radio. Max passa dal «C'è una lucertola enorme in pista! Non sto scherzando, è in uscita di curva 3» all'insofferente «Andiamo, amico...», rivolto a Daniil. 

Una resistenza che andava al di là del semplice risultato, c'era altro da dimostrare. A nulla sono valse le indicazioni dal muretto Toro Rosso: «Ok Dani, la nostra corsa è su Alonso. Se pensi di poter sfruttare il traino, usalo...». Quel treno poteva essere un Verstappen da lasciar passare e seguirlo per riportarsi sotto alla McLaren. Più importante regolare i conti in pista, però.

Sterzi a parte: Kvyat ha le palle, punto

Comunicazioni via radio che, a un certo punto, siamo al giro 43, infastidiscono Nico Rosberg. «Il gap su Ricciardo è 4.», ma dal muretto non fanno in tempo a concludere che Nico chiude la questione: «Basta, basta, basta dirmelo». Più interessato, poco dopo, il tedesco sulle condizioni dei freni: «Quanto posso spingere sui freni?». Una difesa che ha retto, quella sulla rimonta di Ricciardo. E per un attimo quasi non si facevano tagliare fuori dalla terza sosta coperta dalla Red Bull dopo la mossa di Hamilton, in Mercedes. 

Non appena pitta Ricciardo, dal muretto dicono a Rosberg: «Spingi forte ora Nico, vai in Strat 5 e Overtake». L'idea di andare in marcatura, ma i conti - il margine di vantaggio sulla Red Bull - non tornano: «Box box box!», prima. Immediatamente dopo: «Contrordine. Importante, resta fuori».

Sequenza di eventi innescata da un Hamilton che doveva inventarsi qualcosa per recuperare la posizione sul podio. Il malumore per aver fatto la prima sosta in contemporanea con Ricciardo ed essere passato a gomme morbide è palese: «Andiamo ragazzi, mi serviva una strategia che mi permettesse di passare», Lewis al giro 16. Poi: «Dobbiamo iniziare a pensare a un piano per non perdere la terza posizione, perché questo è tutto il ritmo che riesco ad avere con i freni». Profetico Lewis. Raikkonen era dietro di 1"2 e il sorpasso alle porte. 

La tattica alternativa la confermano via radio al giro 40: «Ok Lewis, passeremo al piano B. Dobbiamo tirare dentro Raikkonen». E la Ferrari richiama Kimi per la terza sosta, perdendo la posizione guadagnata in pista.

«Ok, Hamilton è rientrato. Spingi, spingi, spingi!».

«Rientriamo in questo giro?», chiede lumi il finlandese.

«Ti faremo sapere». L'esito della decisione non sarà dei migliori. Il «Cosa volevate che facessi in pit-lane, andare più veloce?» di Raikkonen spiega al meglio il momento del rientro alle spalle di Lewis, in replica all'incitazione del muretto a correre contro l'inglese. 

Arrivabene difende la strategia Ferrari

Ha corso uno stint finale con un ritmo esaltante, Ricciardo. Che al recupero su Rosberg ci ha creduto fin sotto la bandiera. «Con il ritmo attuale, lo prenderai a 4 giri dal termine. Sei molto più veloce anche delle due macchine dietro di te», la previsione del muretto Red Bull. Ha chiuso il gap solo all'ultima tornata, meritandosi comunque i complimenti: «Hai guidato alla grande»

«Grazie ragazzi, grazie per aver provato qualcosa di diverso, è stato divertente». Altro podio a Singapore. Come altro arrivo a punti per un Sergio Perez campione di regolarità. Eppure, pochi giri dopo la seconda sosta e la conferma delle gomme morbide, sembrava scettico sulla chance di non fermarsi più: «Non credo riuscirò a portare queste gomme fino alla fine, ragazzi, non c'è verso». Previsioni del giro 31, smentite 30 passaggi più tardi. 


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