Formula 1 USA, il ritiro di Verstappen condiziona le chance di Ricciardo

La Virtual Safety Car ha consentito a Rosberg di effettuare secondo il pit-stop risparmiando secondi importanti e tornare in pista davanti a Daniel

Fabiano Polimeni

24.10.2016 09:30

Non il motore ma il cambio, la causa del ritiro di Max Verstappen. L'episodio influenza fortemente anche la lotta per il secondo posto dell'altra Red Bull, perché l'esposizione della Virtual Safety Car ha assicurato a Nico Rosberg un buon risparmio di secondi nell'effettuazione della seconda sosta, quando il vantaggio su Ricciardo era di 16", al giro 31. Ci sarebbe stato un confronto forse più interessante nel finale tra i due, se non fosse intervenuta la VSC. Probabilmente l'esito sarebbe stato comunque favorevole a Rosberg, che se non avesse sostato in quel momento, ma più tardi, avrebbe potuto montare una gomma più morbida e quindi sarebbe risultato comunque più veloce di Ricciardo. Interessante di certo è stata la prima parte di gara delle Red Bull, Ricciardo ad attaccare Rosberg su curva 2 dopo il via, Verstappen a seguire da vicino Nico dopo la prima sosta. 

Sbaglia, però, al giro 27, quando entra ai box senza che dal muretto fosse arrivata la chiamata per il secondo cambio gomme: «C'è stato un equivoco al pit-stop, il team mi aveva chiesto di spingere il giro prima, così credevo sarei rientrato. Ho fatto il pit e mi sono accorto che non avevano fatto la chiamata, fortunatamente non ha inciso sul risultato finale». Errore di Max. Il ritiro ha messo la parola fine su una gara che si era complicata per i secondi persi: «Poco dopo il rientro i pista ho sentito un rumore arrivare dal motore, uno scoppiettìo, e ho tirato la frizione, mi hanno chiesto via radio di lasciarla di nuovo e continuare ad andare, per provare a risolvere il problema, ma non ci siamo riusciti purtroppo e ho finito la mia gara». 

Quella scelta di proseguire, anziché fermarsi subito e in una posizione sicura, innesca la VSC ed è la mazzata sulle speranze di Ricciardo di poter contendere in pista il secondo posto a Rosberg. «E' stato un modo molto sfortunato di concludere la gara, soprattutto visto quanto era stata positiva la prima parte. Il via è stato ok, siamo riusciti a scattare e stare davanti a Seb con una mescola più dura; ero contento del ritmo, sono certo ci fosse la possibilità di correre sulle Mercedes ma era molto difficile passarle per la velocità sul rettilineo. Alla fine ho preso un po' di spazio su Nico per salvaguardare le gomme e conservare il distacco sulle Ferrari», continua Verstappen nell'analisi della gara. 

Di secondo posto nel mondiale Costruttori non si parla quasi più, 53 punti di margine sulla Ferrari sono un vantaggio di sicurezza da qui ad Abu Dhabi, se non dovessero intervenire problemi di affidabilità o ritiri. Red Bull che a Austin ha provato a far la corsa sulle Mercedes, così chiaro era il vantaggio sulle Rosse. E Ricciardo recrimina sul momento che ha risolto la lotta per il podio o, perlomeno, ha impedito che potesse esserci un confronto in pista. «Credo fossimo messi bene per la seconda posizione, ma la Virtual Safety Car non ha giocato a nostro favore, ci ha fatto perdere diversi secondi e dato la possibilità di rientrare a Nico», spiega Daniel, che ha sfruttato il vantaggio della gomma supersoft in partenza per scavalcare Rosberg: «Mi hanno aiutato a inizio gara, però il via non è stato davvero così superiore alle Mercedes. Ho visto Nico andare all'esterno e mi ha dato un'opportunità all'interno.

Vettel, miseria e nobiltà

Ho provato a stare con Lewis nei primi giri ma le sue gomme morbide andavano un po' meglio. Abbiamo ancora una volta preso tanti punti e alla fine avevamo la velocità di Nico, è incoraggiante».

GP USA, l'analisi della gara

Ricciardo offre da bere a Butler...


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi