Formula 1 Messico, Hamilton “Professore”: "Non è mai troppo tardi"

Formula 1 Messico, Hamilton “Professore”: "Non è mai troppo tardi"©  sutton-images.com

Il britannico non vuole mollare il titolo e vince il 51° GP in carriera, eguagliando Alain Prost

Francesco Colla

30.10.2016 22:55

Numero tondo in Texas, numero storico davanti ai 150 mila di Città del Messico. Perché il 51° successo significa eguagliare il Professore Alain Prost al secondo posto nella classifica dei piloti più vincenti della Formula 1. Ma soprattutto mantenere viva la fiaccola della speranza, con solo due gare a dividere Nico Rosberg dal trono del Circus. 

Ora quel trono è ancora meritatamente di Lewis, autore di un altro weekend superbo: pole chirurgica, ottima partenza seguita da una strenua difesa della leadership (con gita nel prato…), poi il dominio assoluto per 71 giri. Fino al podio dove la folla messicana gli ha preferito Rosberg, con cui il britannico ha avuto un cavalleresco scambio di cordialità. “Lewis è stato troppo veloce per tutti il weekend, quindi devo accettare il secondo posto” ha commentato Rosberg, “Nico sta facendo un lavoro grandioso ma sono comunque contento” ha replicato Hamilton. 

La chicane dopo la curva 1 è stata il campo di battaglia che ha deciso il podio di oggi. Se Verstappen è stato penalizzato per il taglio nel finale, Hamilton non ha subito sanzioni per una manovra simile dopo lo start. Ma con diversi presupposti, secondo il giudizio della Direzione Gara. Preso il comando The Hammer non l’ha più lasciato, tranne durante i fisiologici giri seguiti alla sua unica sosta, chiudendo la gara con un vantaggio di 8.354 secondi su Rosberg.

Durante la conferenza stampa post-gara, dopo i doverosi complimenti al suo team, l’inglese ha commentato: Nel giro di formazione ho avuto un problema a un freno anteriore che si è raffreddato e non riuscivo a riscaldarlo. C’era una grossa differenza tra di temperatura tra l’anteriore destra e la sinistra: così quando sono arrivato alla curva 1 ho fatto un bloccaggio. Ero talmente veloce, sono stato fortunato che non ci fosse un muro oltre la ista (forse una frecciata a quanto dichiarato da Ecclestone nei giorni scorsi, Ndr). Dopodiché ho sentito una fortissima vibrazione e non sapevo se sarei riuscito a completare il primo stint: pensavo che mi sarei dovuto fermare, la vibrazione era talmente forte che non riuscivo nemmeno a guardare davanti. Sono stato fortunato perché la gomma era fresca e ancora liscia”. Ora il distacco da Rosberg è ridotto a 19 punti. L’impresa è possibile?  “Farò il meglio che posso, forse è tardi ma come ho dimostrato nella prima parte della stagione non è mai troppo tardi”. 

 


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