Formula 1 Messico, analisi gara: il terzo… fa godere

Formula 1 Messico, analisi gara: il terzo… fa godere© sutton-images.com

La lotta che ha tenuto inchiodati allo schermo non è stata per la vittoria, ma per il terzo gradino del podio, tra Vettel e il duo Red Bull

Maurizio Voltini

30.10.2016 23:36

Quella in Messico è stata una gara a lungo senza spunti, ma quelli che ha dato sono tali da far parlare parecchio nelle due settimane che ci separano dal prossimo GP (in Brasile). E per una volta si può fare a meno di soffermarsi sulla vittoria di Lewis Hamilton davanti a Nico Rosberg, che porta il vantaggio del capofila a ridursi a 19 punti, con l'inglese anche stavolta a controllare la situazione arrivando alla 51esima vittoria in carriera. Ma veniamo al clou della gara.

Parliamo della lotta finale per il restante gradino del podio, il terzo, fra Max Verstappen, Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo. In particolare quando, quasi a fine GP, nel resistere a Vettel alle sue spalle Verstappen è arrivato lungo alla prima staccata. Il problema è che approfittando del giro di curve e dell'assenza di ghiaia (non c'è asfalto, ma erba) Max è rientrato di nuovo davanti a Seb. E non è finita: in seguito ha fatto da tappo (era più lento del tedesco) permettendo a Daniel già in recupero e con gomme più morbide di farsi sotto. Così c'è stato l'attacco dell'australiano che però Vettel è riuscito a contenere, mantenendo la posizione. Alla fine, Verstappen ha tagliato il traguardo in terza posizione, ma poco dopo (mentre era già nel retropodio) gli è stata data la penalizzazione di 5 secondi che l'ha retrocesso 5°, consegnando a Vettel un terzo posto tanto atteso. Che poi gli è stato tolto molto più tardi, penalizzato di 10 secondi per manovra pericolosa su Ricciardo, che quindi si è visto consegnare il 3° posto finale.

Ovviamente ciò che abbiamo appena raccontato come sequenza di fatti, si presta anche a tante considerazioni. Intanto è la prima volta che finalmente Verstappen viene penalizzato per le sue manovre, ed è stato con una sanzione minima (comunque sufficiente) quando invece ciò che ha fatto in pista è arrivato a livelli sfacciati. Meglio tardi che mai, ma è anche la logica conseguenza di quanto (non) è stato fatto prima d'ora. E oltretutto in questo GP fa seguito ad altri episodi: quando in partenza è arrivato alla prima staccata un po' lungo, dando una ruotata a Rosberg allargato nell'erba, ma per fortuna senza altre conseguenze. Poi quando è arrivato con una staccata davvero decisa (anzi troppo) sullo stesso Rosberg, finendo anche qui lungo, ma almeno talmente lungo da non aver davvero fatto rischiare il contatto. In questi casi meglio esagerare e uscire di pista, che non finire addosso all'avversario. Insomma, due peccati veniali che potevano rischiare di incidere sulla lotta mondiale, ma per fortuna non l'hanno fatto. Tuttavia resta lo stesso da chiedersi se si deve proprio aspettare il patatrack…

Altra considerazione è sulla bella gara di Daniel Ricciardo, comunque grande nel recuperare dopo aver cambiato la prima volta al primo giro sotto virtual safety car, sorpasso dopo sorpasso, fino ad insidiare Seb e Max negli ultimi giri. Ma ancor di più va sottolineata la gara di Sebastian Vettel, che pur ritardato inizialmente da Massa (velocissimo in rettilineo) ha interpretato alla perfezione la strategia soft+medie, ritardando opportunamente il cambio gomme e ottenendo il massimo dalla SF16-H forse (dubbio in realtà ozioso) proprio perché non sono state utilizzate quelle supersoft che in qualifica avevano dato problemi e l'avevano condannato a partire 7°. Non male del resto nemmeno Kimi Raikkonen, che però sulle medie non si è trovato a suo agio, passando a un cambio gomme che alla fine non ha risolto granché e ha fatto solo perdere tempo relegandolo 6°. Volitivo però l'attacco a Nico Hulkenberg, in cui dall'esterno ha addirittura costretto il tedesco al testacoda.

Tornando però a Vettel e Ricciardo, va però analizzato più a fondo il tentativo di sorpasso che è stato messo sotto investigazione e alla fine sanzionato. "Bloccato" da Verstappen, Vettel si è visto attaccare da Ricciardo che è entrato deciso alla curva 4, ma si è visto contenere in modo altrettanto deciso, con un ruota-a-ruota di grande spessore per come non ha causato nulla più di leggeri contatti, seppur a ruote incrociate, con Vettel riuscito a tenere la quarta piazza che poi evolverà in terza e infine in quinta. In questo caso i due hanno mostrato cosa si intende per lotta senza cedimenti ma anche rispettosa, però c'è stato un dubbio per una deviazione di Vettel a inizio frenata. Paradossalmente, a Seb è stata contestata una "manovra alla Verstappen" per difendersi! Va detto però che Vettel aveva allargato a destra per via della curva e poi la "deviazione" è consistita nel riprendere una traiettoria quasi del tutto rettilinea in frenata, e non "a chiudere" come invece faceva Max. Una differenza non da poco.

Un dubbio in molti appassionati (rilanciato da Max stesso) è stato quello sul motivo per cui Verstappen sia stato penalizzato, mentre il simile taglio operato da Hamilton al via non è stato nemmeno investigato. In questo caso va detto che quello di Hamilton è stato considerato dai commissari (ed era effettivamente così) un vero e proprio errore, che si tende a "perdonare" se, come in questo caso, la frenata non era stata allungata per evitare di essere superato (aveva già un certo vantaggio sugli altri). Inoltre è vero che tagliando quasi dritto Lewis ha guadagnato sensibilmente sul gruppo, qualcosa come un centinaio di metri, ma poi ha rallentato quel tanto che bastava a passare il primo giro con soli 1"1 di vantaggio su Rosberg. Quindi non si può dire abbia davvero tratto un vantaggio indebito dall'episodio.

Concludiamo ritornando su Nico Hulkenberg che nonostante l'episodio con Raikkonen ha conquistato ugualmente un ottimo settimo posto, che oltretutto aiuta la Force India a incrementare leggermente il vantaggio sulla Williams (a 9 punti). Mai come stavolta questi due team si sono confermati superiori a tutti gli inseguitori, alternandosi nelle posizioni lasciate libere dai tre top team, con Valtteri Bottas, Felipe Massa e Sergio Perez a seguire. Peccato (per lui) che il messicano non sia riuscito a passare il brasiliano sotto gli occhi del pubblico di casa e dopo innumerevoli tentativi. Ma peccato anche che il saldo monopolio delle prime dieci posizioni non abbia permesso a Marcus Ericsson di finire a punti, 11° dopo una gara molto concreta, finendo davanti a Jenson Button e Fernando Alonso, che hanno lottato con Jolyon Palmer, anche lui benino. Male per le Toro Rosso, con entrambi i piloti penalizzati: un po' stigmatizzato l'episodio di Carlos Sainz che al primo giro ha allargato nell'erba Alonso, ma siamo convinti che non l'avesse visto o avesse valutato male le distanze, nulla di più "cattivo".


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