La FIA respinge le richieste Ferrari nel “caso Vettel”

La FIA respinge le richieste Ferrari nel “caso Vettel”

I nuovi elementi portati dalla Scuderia non hanno convinto gli Steward a modificare le “sentenza”. Il 3° posto del GP del Messico rimane a Ricciardo

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Francesco Colla

12.11.2016 08:53

In un film “legal” sarebbe arrivato il colpo di scena e la giuria avrebbe ribaltato la sentenza, scagionando l'innocente. In Formula 1 invece, dove fortunatamente nessuno rischia la sedia elettrica, gli steward hanno deciso di non modificare quanto deciso allo scorso GP del Messico: ossia di sanzionare e penalizzare Sebastian Vettel per guida pericolosa su Daniel Ricciardo, togliendogli di fatto il terzo posto duramente conteso.

 

La Scuderia, cui va dato atto di aver difeso i propri diritti, ha presentato due nuovi elementi, entrambi ritenuti non validi.  Il primo riguarda il “potere” del Direttore Gara “di istruire il conduttore della macchina 33, Max Verstappen, di restituire il vantaggio ottenuto tagliando la pista durante il giro precedente il contatto tra la vettura numero 5 e la vettura numero 3 pilotata da Ricciardo”. In pratica la Scuderia dice: se vi foste mossi prima (invece di penalizzare l'olandese quando era ormai avviato alla scala del podio), nulla di tutto ciò sarebbe successo.

 

A questa obiezione la FIA ha però risposto che sì, secondo l'articolo 27.4 il Direttore Gara ha “autorità assoluta” in queste circostante ma ciò non implica alcun obbligo. Ossia: il fatto che il Direttore Gara non abbia esercitato un suo diritto non è rilevante.

 

Secondo: "La Scuderia Ferrari ha anche sostenuto che i dati GPS rappresentassero un nuovo elemento di valutazione”. Ma anche questa nuova prova, volta a scagionare l'imputato Vettel dall'accusa di aver scartato in frenata, è stata rigettata dalla corte”: "In relazione ai dati GPS, notiamo che questi dati sono disponibili per i team durante la gara. E inoltre sono a disposizione anche dei Commissari durante la gara”. Inoltre: "Quando è stato chiesto se i dati GPS in qualsiasi modo contraddicessero la telemetria e le altre prove che i Commissari hanno presentato, mostrando che il conduttore della vettura numero 5 aveva sterzato mentre era in frenata alla curva 4, il signor Clear ha ammesso che non contraddicevano i fatti”.

La conclusione è che “l'articolo 14.2 del Codice Sportivo Internazionale dà ai Commissari Sportivi la discrezione per determinare se esiste un nuovo elemento. Dopo aver ricevuto e considerato con attenzione tutti i contributi scritti e verbali i Commissari hanno stabilito che non è emerso alcun nuovo elemento". Il caso è chiuso. Anzi no: la Scuderia Ferrari ha diritto di ricorrere in appello. Vedremo se lo eserciterà.


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