Kvyat il "quarantenne": Toro Rosso competitiva

Le difficoltà della scorsa stagione, la risalita, lo stress della Formula 1. Il russo guarda al mondiale alle porte e alla STR12, prospettando buone opportunit per il team di Faenza

F.P.

9 marzo 2017

Sembra in giro da una vita, ma il mondiale alle porte sarà solo il suo quarto in carriera. Il 2016 vale perlomeno doppio in termini di prove da superare e bocconi amari da digerire. Cambia tutto con la retrocessione in Toro Rosso, per far spazio a Verstappen. Il resto del campionato per provare a conquistare la conferma, che per Daniil Kvyat arriva. «Sono in Formula 1 da un po', ed è vero quel che dicono: un anno è come un paio di vita "normale"! Mi sento come se avessi 40 anni

Sono stato veloce sin dall'inizio della mia carriera, poi nel 2015 ci sono stati degli alti e bassi, ma ogni volta sono tornato più forte. Ovviamente, il 2016 è stato un duro colpo essere rimandato alla Toro Rosso, ma sento di essere risalito da allora, di aver raggiunto un altro livello. 

Tutto quel vivere sulle montagne russe mi ha cambiato. Non so dire come». Quest'anno avrà tra le mani una Toro Rosso STR12 dimostratasi accattivante nel look e interessante nelle scelte tecniche. E' mancata a tratti l'affidabilità della power unit Renault, anche se l'ultima uscita (per lui) al volante ha restituito 94 giri e la quarta prestazione di giornata a Barcellona.

«Finora non abbiamo girato quanto avremmo voluto, ma quando siamo in pista troviamo sempre qualcosa che migliora la macchina. Credo nei nostri ingegneri e nella squadra, ma quando sia valida la STR12 è prematuro dirlo. Scommetto dovremmo essere competitivi abbastanza per avere delle opportunità e ottenere risultati importanti, questa è la speranza». In Australia si quantificherà concretamente cosa significhi "risultati importanti". Una presenza stabile nei punti, essere in lotta con scuderie come Williams, Renault, Force India, sarebbe soddisfacente.

Sul progetto 2017 vole chiarire un passaggio: «I tempi del team "junior" e "senior" sono finiti. Siamo una scuderia di Formula 1. Punto. E le attese sono sempre le stesse, non cambiano con il look della macchina o la nuova livrea. Ovviamente è cool guidare una bella macchina e la Toro Rosso è così diversa. E' il risultato della filosofia di James Key e sono contento abbia progettato una macchina che ci darà buone opportunità».

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Dovrà guardare da lontano le lotte più importanti, quelle per la vittoria. Qual è la sensazione di Kvyat dopo sette giornate di test invernali? «Ferrari e Mercedes sembrano davvero veloci. Sono troppo orgoglioso per fare il nome di qualcun altro per la vittoria. Dove vedo la Toro Rosso? A metà gruppo ci sarà una battaglia serrata e chi farà il lavoro migliore sarà il "primo degli altri". Speriamo di essere noi, è quello a cui puntiamo. ovviamente, dovesse arrivare qualcosa si meglio è sempre benvenuta».


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