Formula 1 Australia, Ricciardo: "Siamo a meno di 5 decimi dai primi"

I test invernali migliori da quando è in Red Bull, la rivalità con Verstappen, una base di partenza che è a meno di mezzo secondo da Ferrari e Mercedes. A Melbourne, Ricciardo è pronto per dare l'assalto al titolo

Fabiano Polimeni

22.03.2017 12:37

L'ultimo mezzo secondo. Forse meno, azzarda. E' il divario atteso da Daniel Ricciardo, parole e previsioni a poche ore dall'apertura della pit-lane a Melbourne, quando sarà Gran Premio d'Australia. Finalmente. L'incertezza, l'impazienza di scoprire la prima griglia di partenza. Aspettando, Daniel rilancia: «Dai test, sembra che siamo a meno di mezzo secondo dalla Mercedes. Non sono certo quanto meno, ma il distacco è inferiore al mezzo secondo».

Tanto? Poco? Recuperabile? Congetture. Le opportunità non mancheranno, perché i progetti 2017 avranno ampi margini di sviluppo, naturale conseguenza di filosofie diverse, soluzioni altrettanto. Così, se il chilometraggio coperto nei due turni di prove a Barcellona non ha impressionato, specialmente rispetto a Mercedes e Ferrari, Ricciardo bolla comunque l'inverno alle spalle come il migliore delle ultime stagioni. «Osservando agli anni precedenti, perlomeno quelli in cui sono stato con il team, i test invernali non sono mai stati perfetti. Quest'anno probabilmente è stato uno dei migliori.

Durante l'anno potrebbero accadere delle cose e dovremo essere preparati. Arriviamo in Australia fiduciosi. Le velocità massime di Barcellona sembravano piuttosto buone, sappiamo di non essere così veloci sul dritto ma siamo più vicini di quanto non fossimo lo scorso anno».

Le aspettative sono comunque quelle di trovare la Red Bull RB13 in lotta per la vittoria, prima o poi. L'avvio di campionato sarà decisivo, se la competitività non sarà sufficiente a battere Mercedes, se quel mezzo secondo dovesse confemarsi pienamente, per collezionare più punti possibile e carezzare il sogno di un titolo mondiale da assaltare nel prosieguo del campionato. «E' il mio obiettivo e punto a diventare campione. Farò quel che posso per riuscirci quest'anno, ma non mi aspetto accada», aggiunge l'australiano. Tra sogno e realtà.

Sembra quasi scontato che, monoposto permettendo, il nome buono da spendere per il titolo in Red Bull debba essere quello di Verstappen. Un 2016 spesso di sorrisi e clima sereno nella convivenza Daniel-Max, anche se non ha digerito del tutto la strategia adottata dal team a Barcellona, che ha favorito chiaramente Verstappen. Ecco, coppia da tenere d'occhio, la tensione potrebbe crescere proporzionalmente alle opportunità. «Entrambi vogliamo vincere e battere l'altro, non si può negare. Al tempo stesso abbiamo anche un team che prova a realizzare macchine veloci e fanno affidamento su di noi non solo per spingere in psita ma per restituire le sensazioni e portare avanti tecnologicamente le macchine. Due teste sono meglio di una. Siamo consapevoli di aiutare noi stessi se ci aiutiamo a vicenda, perché la macchina sarà migliore e ci assicurerà maggiori possibilità di vittoria.

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Non posso essere ingenuo e pensare che sarà ancora amore l'uno verso l'altro a prescindere da tutto, anche se faremo a ruotate a ogni gara. Siamo degli avversari. Se ci sarà tensione o nasceranno frizioni durante la stagione, farà parte del gioco. Per prima cosa, però, l'obiettivo a inizio anno sarà raggiungere Ferrari e Mercedes».

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