Giancarlo Minardi: Ferrari è da titolo

Giancarlo Minardi: Ferrari è da titolo

L'ex-costruttore faentino non ha dubbi: la Rossa può vincere il Costruttori. Se Raikkonen si "sveglia". E Vettel ha disputato una grande gara

Sergio Remondino

05.05.2017 10:54

Giancarlo Minardi non è per niente d’accordo con chi sostiene che il Gp di Russia è stato noioso, una lunga processione di monoposto arrivate al traguardo più o meno com’erano partite...

- Perché?

«Io sono abituato ad analizzare un Gp in base ai tempi che i vari protagonisti fanno segnare giro per giro - esordisce l’ex-Costruttore di F.1 faentino - e ho notato che che il Gp è stato particolarmente tirato. Con i tre protagonisti assoluti, Bottas, Vettel e Raikkonen, ma anche Verstappen, che continuavano a migliorarsi giro dopo giro: e quando uno faceva la prestazione migliore, gli altri comunque rispondevano abbassando i tempi. Una lotta pazzesca, bellissima».

- Che ha visto la Ferrari sprecare l’occasione derivante dall’occupare tutta la prima fila...

«Bottas ha fatto una partenza pazzesca, probabilmente grazie al famoso “bottone magico”, o manettino che sia, che permette per pochi secondi di avere un surplus di giri e quindi di cavalli. Ma detto questo, Valtteri ha fatto la gara perfetta, sulla pista dove è sempre andato fortissimo. Io l’ho visto in tanti anni di F.1: molto spesso il pilota “numero 2” in squadra - e non me ne voglia Bottas se lo definisco così - ha delle giornate nelle quali si riscatta, esce dal gregariato».

- Cosa, questa, che invece non è riuscita per niente ad Hamilton, apparso l’ombra di se stesso e mai in gara per davvero, addirittura “stupito” per quanto andava un Raikkonen che lui, peraltro, non è mai riuscito nemmeno ad avvicinare...

«Secondo me, Hamilton ha innanzitutto sottovalutato Bottas per questo Gp. Abituato com’è ad essere/ sentirsi il numero 1 in squadra. E qui tiro in ballo un’altra considerazione. Lui se la prendeva tanto con Rosberg ma Rosberg, oltre ad essere un gran pilota, era anche un gran collaudatore. E forse non si può dire altrettanto di Lewis. Guardate dov’è finita la McLaren quando Alonso, in seguito proprio ai dissidi con lui, se n’è andato! Però, tengo a sottolineare, questa è una mia impressione epidermica: non avendo lavorato con lui non ho dati certi per supportarla. Spero che gli abbracci che Lewis ha dato a Bottas fossero sinceri e non solo per screditare ancora un po’ Rosberg... Hamilton è un pilota fortissimo ma facile a demoralizzarsi».

- La Mercedes resta davanti alla Ferrari...

«A livello di prestazioni ha ancora un piccolo vantaggio, che però si è ridotto parecchio. La cartina di tornasole sarà il prossino Gp: in Spagna entrambe le squadre porteranno gli sviluppi ai quali hanno lavorato dopo aver ultimato la progettazione delle monoposto 2017 e lì vedremo quali saranno i veri valori in campo».

- Grande Ferrari, comunque...

«Ha fatto benissimo a prendere la strada dell’italianità. Io lo sostenevo da anni: non abbiamo bisogno di andare a cercare gente all’estero! Ora la squadra non deve alzare la testa, deve continuare a lavorare, a crederci, a pensare che può creare un nuovo ciclo vincente dopo quello dell’era Schumi-Todt».

- E veniamo ai piloti allora. Vettel ha sprecato l’occasione di vincere il terzo Gp su quattro o ha preso punti pesanti che ora lo mettono a più 13 lunghezze su Hamilton?

«Per me Vettel ha fatto una delle gare più belle della sua carriera! Questo secondo posto vale più della vittoria in Bahrain! Con questo livello di competitività, con una gara così tirata, Seb ha disputato un Gp fantastico. A un giro dalla fine era a 8 decimi da Bottas! Molto si è deciso in partenza ma Vettel non è scattato male: è Bottas che, come ho detto, aveva qualcosa in più nella macchina. E ha fatto una gara perfetta, con un solo errore - al 38esimo giro - quando la monoposto gli è partita ed ha mancato la barriera per un amen. Lì Vettel è passato da 4” a 2”2 ma non è bastato. Anche per i 7 decimi persi rispetto al rivale al box, al 34esimo giro, quando i meccanici - oltre al cambio gomme, con l’anteriore sinistra che non entrava - hanno anche variato l’incidenza dell’ala davanti: sette decimi che non hanno certo aiutato Vettel nella sua rincorsa».

- E poi c’è stato l’episodio del doppiaggio di Massa: ha deciso il Gp?

«Non direi, perché se è vero che Massa l’ha rallentato, facendogli perdere circa mezzo secondo, è anche vero che poi Vettel avrebbe dovuto provare a superare Bottas e non c’era più tempo».

- I 7 giri in più che Vettel è riuscito a fare con le ultrasoft rispetto a Bottas sono la misura della competitività Ferrari?

«In un certo senso sì, perché Vettel è stato bravo ma la Ferrari c’è. E può puntare al Costruttori, se Raikkonen si sveglia».

- Altra gara interlocutoria, quella del finlandese, anche se ha fatto ottimi tempi e chiuso comunque sul podio, ben davanti ad Hamilton...

«Io non capisco questi giri veloci che Kimi fa a fine gara. È vero che la macchina è scarica di benzina ma è anche vero che le gomme sono alla frutta e allora mi chiedo: e prima? Cosa faceva nelle fasi iniziali e centrali del Gp? Perdeva tempo? Anche in Bahrain, si lamentava delle gomme e poi ha fatto il suo giro più veloce a due tornate dal termine. Per me Kimi resta un mistero ed è un peccato perché se lui andasse come dovrebbe andare, il titolo Costruttori sarebbe alla portata della Ferrari».


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