Formula 1 Messico, pole a tempo di rap per Vettel

Formula 1 Messico, pole a tempo di rap per Vettel©  sutton-images.com

Il pilota Ferrari, autore di una terza sessione di qualifica straordinaria, centra la 50esima pole in carriera mettendosi dietro Verstappen e Hamilton: "La lotta per il titolo non è più sotto il mio controllo ma daremo il massimo"

Francesco Colla

28.10.2017 21:59

Una mitragliata sparata dalle labbra, quasi un rap celebrativo. Il muretto Ferrari comunica via radio a Sebastian Vettel che ha appena conquistato la pole del GP del Messico e il tedesco libera la propria gioia con una raffica di “BA-BA-BA-BA…”

“Grazie ragazzi, che giro” sospira Seb ai suoi. Ha ragione. Dopo un venerdì a ridosso di Mercedes e Red Bull e le FP3 concluse col terzo tempo, scommettere sulla pole di Vettel sembrava un azzardo. A maggior ragione osservando i tempi delle Q2, quando la SF70H è stata sverniciata dalla RB13 di Verstappen, autore di uno straordinario 1:16.524. 

Ma nel momento decisivo l’olandese non è riuscito a migliorarsi, mentre il tedesco nel secondo tentativo ha tirato fuori un giro semplicemente perfetto: 27.213-29.403-19.872 i sui parziali nei tre settori. Tutti e tre da record, per un totale di 1:16.488 e un miglioramento di ben quattro decimi rispetto al proprio miglior giro in Q2.

Cinquantesima pole in carriera, quarta stagionale per Vettel, seconda per la Ferrari in Messico, 47 anni dopo Clay Regazzoni. Una bella soddisfazione, che tuttavia arriva probabilmente troppo tardi. A Hamilton è sufficiente un quinto posto per laurearsi campione: “Il risultato di oggi è veramente importante – dice Vettel sulla griglia al termine delle qualifiche -. La lotta per il campionato non è più sotto il mio controllo come avrei voluto, ma la Ferrari merita un risultato e faremo tutto quello che possiamo”.  



In conferenza stampa il pilota Ferrari ha approfondito il suo giro decisivo: “Non so bene che dire, a parte che sono molto contento: prima delle qualifiche non sembrava che potesse andare così. E’ stato molto appagante quando ho visto il risultato. Max era molto veloce nelle Q2: abbiamo dovuto tutti tirare fuori l’impossibile e qui non è facile anche a causa dell’altitudine che rende la pista più scivolosa. È difficile capire dove puoi spingere e dove andare più cauto. Sapevo che se avessi fatto bene il primo settore avrei avuto delle possibilità. L’ho fatto bene e lì ho costruito il giro: alla curva 6 ho quasi perso la macchina ma alla fine l’ho tenuta in traiettoria, sperando fosse sufficiente. Quando ho visto di quanto ero in vantaggio sapevo che eravamo vicini alla pole. E quando ho visto che era sufficiente sono esploso di gioia”.


Al suo fianco Verstappen e Hamilton, col britannico che prova a ripetere la profezia di Singapore. Ossia: “Vedremo cosa accadrà con Max”. I ferraristi si ricordano bene com’è andata: il giorno più nero per la Scuderia, una svolta negativa nel mondiale. Vettel non pensa alla cabala e guarda alla gara con fiducia: “La partenza dipende soprattutto da te. So che la strada verso la prima curva è lunga ma sono fiducioso di non avere problemi. La settima scorsa non avevamo il passo gara ma abbiamo capito perché. Con la macchina di oggi domani saremo veloci”. 

 


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