Test F1 Barcellona: Sainz, il meglio deve ancora arrivare

Test F1 Barcellona: Sainz, il meglio deve ancora arrivare© sutton-images.com

Le prime sensazioni sulla Renault R.S.18, gli ampi margini di miglioramento e la necessità di iniziare a sperimentare diverse strade per trovarsi a proprio agio in macchina. Carlos attende l'avvio della seconda sessione di test invernali

Fabiano Polimeni

05.03.2018 09:31

Con 151 giri completati in tre giorni di prove a Barcellona, Carlos Sainz ha una sensazione precisa, apparentemente in contrasto con la mole di chilometri accumulati, anche se così non è: i test devono ancora iniziare. L'analisi del lavoro condotto dalle scuderie nella prima delle due sessioni di preparazione pone prima di ogni altro elemento o indicazione, la “sgrossatura” delle monoposto, l'accumulo di chilometri su chilometri.

La prestazione si verificherà completamente a Melbourne, piuttosto, da martedì sarà tempo di battere strade diverse nelle regolazioni dell'assetto, scoprire il comportamento della monoposto con tutte le mescole Pirelli. Tanto lavoro da condurre ancora e Sainz racconta: «Non ho ancora iniziato le prove. Ho girato ma non ho davvero messo alla prova la macchina, assettarla secondo le mie preferenze, scegliere una direzione, poi l'altra. Non mi sono ancora sentito completamente a casa con questa monoposto, per questo credo abbiamo ancora un grande potenziale davanti a noi. Riuscire a far funzionare le gomme medie è un segnale positivo, non ci sono tante squadre là fuori che hanno girato con questa mescola e noi siamo riusciti a provarle e fare un buon long run».

Da Renault ci si attende una presenza stabile in lotta per la quarta posizione nel campionato Costruttori, che sia in grado di ridurre il divario dalle prime tre squadre e di confrontarsi con il riferimento diretto di Red Bull e McLaren, squadre accomunate dalla power unit. Lanciarsi in previsioni su chi si troverà davanti a Melbourne è relativamente semplice in una stagione di continuità tecnica e regolamentare: «Mercedes fa un po' paura, credo che oltre loro, Ferrari e Red Bull non ci siano tante squadre in grado di fare un giro veloce con le gomme medie. Per noi è un segnale positivo. E' ancora presto ma non è un segreto che Hamilton e le Ferrari saranno in lotta per la pole in Australia. Sono a un livello spettacolare e sarà molto difficile per team come McLaren, Renault o anche Red Bull vincere».

Quella Red Bull che detiene il cartellino di Sainz e potrebbe essere l'approdo naturale se le vicende di rinnovo contrattuale con Daniel Ricciardo non arriveranno a una sintesi positiva: «La mia situazione contrattuale non ha segreti, credo sia stupido pensare al 2019, specialmente quando non è ancora iniziato il 2018. La fiducia che ha riposto in me Renault merita l'assoluta concentrazione sul progetto. Sto lavorando come se dovessi restare qui per sempre, darò tutto, le mie impressioni su ogni cosa, comprese quelle per il prossimo anno. Non sto pensando al 2019».

I tempi delle quattro giornate di test 

Il progresso della R.S.18 è quantificato, a spanne, in 1”5 sulla R.S.17, saggiata nel finale di campionato. Fase di integrazione nel team, ora l'obiettivo è entrare in sintonia con la nuova macchina: «Se iniziamo a fare le cose bene e iniziamo a testare e prendere la giusta direzione, ho ancora grandi margini di miglioramento per trovarmi più a mio agio. Quanto al bilanciamento, non c'è ancora, abbiamo margini enormi di progresso.

Le ultime quattro gare lo scorso anno mi hanno aiutato a conoscere tutti in Renault e offrire le mie sensazioni sulla monoposto. Adesso mi serve girare, perché correre non è la stessa cosa. Mio padre mi ha sempre detto che in realtà è nei test che vinci le gare e non ho avuto ancora la possibilità di testare davvero la monoposto, seguire strade differenti».


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