Formula 1 Montecarlo, Raikkonen per un doppio primato

Formula 1 Montecarlo, Raikkonen per un doppio primato© sutton-images.com

Le statistiche spiegano perché il GP di Monaco si vinca in qualifica. Altri numeri raccontano primati alla portata, tra cui il duplice legato a Kimi Raikkonen in caso di vittoria domenica

Fabiano Polimeni

22.05.2018 17:00

Leclerc? Non sarà il primo monegasco a correre in casa in Formula 1. Raikkonen e Ricciardo? Gli ultimi due piloti in pole a Montecarlo e, da allora, mai più riusciti a centrare una partenza al palo. Statistiche e curiosità verso il GP di Monaco, 68 edizioni alle spalle valide per il mondiale e tante storie da raccontare. Effetto Montecarlo, in edicola dal 15 maggio scorso con Autosprint, per scoprirle tutte. Poi ci sono i racconti scritti dai numeri, la giustificazione matematica del perché si dica come la pole position, il risultato delle qualifiche in generale, valga tre quarti di vittoria in gara.

In 64 edizioni sulle 68 corse, 54 volte ha vinto un pilota partito in prima, seconda o terza posizione. L'ultima volta che la regola ha trovato un'eccezione, nel 1996. Gara nella quale accadde di tutto, da Schumacher che sbatte al Mirabeau basso al primo giro alle sole 4 monoposto al traguardo (7 quelle classificate). Vinse, allora, Olivier Panis, partito dalla quattordicesima posizione e superstite in una giornata da lupi sotto il profilo meteo. E' l'ultimo pilota francese ad aver vinto un gran premio di Formula 1. Non vincerà domenica, Charles Leclerc. Ha già, però, un piccolo primato: è l'unico pilota monegasco ad aver ottenuto dei punti in Formula 1. Altri punteggi rispetto al 1994, quando Olivier Beretta, quella stagione (l'unica in Formula 1) su Larrousse, corse a Monaco classificandosi ottavo, poi settimo a Silverstone. Al tempo, punti assegnati solo ai primi 6.

Un monegasco, la corsa di casa, l'ha vinta in passato. Non esisteva ancora, la Formula 1. Louis Chiron, su Bugatti, trionfò nel 1931. Oggi il suo nome battezza la prima variante della Piscina, il tratto più esaltante forse tra tutti a Montecarlo.

Vista da Toto Wolff (e non solo) quale grande favorita a Montecarlo, Red Bull avrà un traguardo da celebrare, dopo aver ottenuto il podio numero 150 con il risultato di Verstappen a Barcellona. Domenica sarà il via numero 250 in un gran premio per la scuderia, che ha centrato già il successo in occasione della centesima e centocinquantesima partenza in Formula 1.

Chi è chiamato a cancellare il peggior risultato dal 2009 a Monaco è Lewis Hamilton, che giunse settimo lo scorso anno. Fece peggio anche di Valtteri Bottas, quarto, con un'altra statistica da riscrivere: mai tra i primi tre in qualifica o in gara. Dato da leggere con i trascorsi Williams, mai competitiva nell'era turbo ibrida a Monaco.

Il risultato maturato nelle qualifiche è cruciale per il quasi tradizionale trenino domenicale al quale si assiste in gara. L'ingresso della safety car è tutt'altro che remoto, mentre va segnalato come le interruzioni con bandiera rossa siano state più frequenti tra il 1990 (incidente Berger-Prost al Mirabeau, al primo giro) e il 2013 (stop al giro 46) - con 5 sospensioni - che non fino al 1984, prima volta nella quale la corsa venne interrotta. Prima volta che non poteva guadagnare maggior notorietà (Senna in rimonta su Prost sotto la pioggia incessante, Jacky Ickx a decidere per lo stop).

Vincendo domenica, Sebastian Vettel agguanterebbe la vittoria numero 50 in carriera, dovesse riuscirci Raikkonen, invece, eguaglierebbe la striscia di 99 gran premi corsi tra una vittoria e l'altra, attualmente appannaggio di Riccardo Patrese (vittoria nel 1983 in Sud Africa, la successiva a San Marino nel 1990). Nel caso di Kimi la parentesi risalirebbe al successo del 2013 in Australia.

E guadagnerebbe un altro primato, unico: vincere a Monaco 13 anni dopo.


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