Il nuovo team manager della Scuderia Ferrari, racconta i concetti attorno ai quali è nata la monoposto 2019
"Questa è un’evoluzione della monoposto 2018 e non una rivoluzione". Emozionato il giusto nella sua prima volta da team principal della Ferrari, Mattia Binotto spiega com’è nata la Ferrari SF90 quella che nella sigla richiama i 90 anni dalla fondazione della Scuderia.
"Il retro treno è molto rastremato grazie al lavoro effettuato sotto questa scossa rossa opaca. È stato fatto un gran lavoro anche a livello di power unit e componenti. A voi piace? A noi si". Poi parla dei due piloti che dovranno esaltare questa monoposto pronta a scendere in pista nei prossimi giorni. "Avere due piloti come Sebastian Vettel e Charles Leclerc è un sogno per noi. Migliori piloti per noi non esistono in F.1. Siamo orgogliosi di averli".
Che cosa si prova ad essere team principal della Ferrari nel giorno della presentazione della Rossa e dopo 25 anni di onoratissimo servizio a Maranello è una sensazione che l’ingegnere di Selvapiana di Canossa spiega così: "Questa per me è una giornata speciale: sono emozionato e orgoglioso. Orgoglioso di portare avanti il sogno di Enzo Ferrari. Che cosa significa essereFerrari? È qualcosa di unico, un misto di passione, determinazione, appartenenza, coraggio, competizione, eccellenza; qualcosa che va oltre e che ha a che fare con la tradizione. Un dovere che si trasforma nella nostra missione".
Elkann: "Bellissima e vincente"
Una missione che adesso è davvero sulla rampa di lancio: "Ci rimangono ormai pochi giorni per completare il tutto e dobbiamo continuare a lavorare duramente". Anche in questo caso dovrà essere un’evoluzione del 2018, che è stata l’annata migliore nelle ultime dieci stagioni della Rossa nel Mondiale F.1. Sottolinea Binotto: "Nel 2018 non abbiamo vinto il titolo ma ci sono stati tanti aspetti positivi. La vittoria in Australia è stata bellissima, stesso dicasi per quella ottenuta da Vettel con un sorpasso eccezionale in Austria, una grandissima manovra da parte di Seb. E poi c’è stata la vittoria speciale di Silverstone. A Monza avevamo una buona macchina: non abbiamo vinto ma c’è stato il giro più veloce. Infine in Brasile abbiamo fatto il pin stop più veloce della storia: scendendo sotto ai 2”. Il team ha fatto un eccellente lavoro. E per quest’anno abbiamo tre parole chiave: efficienza, potenza e persone".
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