Il duplice ritiro sofferto in Bahrain evidenza le criticità della power unit Renault, a condizionare il rendimento della monoposto. Ricciardo manca ancora della fiducia necessaria in staccata
Un adattamento più lungo del previsto, per Daniel Ricciardo in Renault. L’errore in Australia è tutto del pilota, i cedimenti seriali legati alla power unit, sono un problema del team.
Difetta di affidabilità la RS19 e, tra guai elettrici in qualifica in Bahrain, cedimento del motore V6 sulla macchina di Hulkenberg e del MGU-K su quella di Ricciardo - senza dimenticare i problemi avuti da Sainz sulla MGU-H a Melbourne, ce n’è abbastanza per tratteggiare un quadro negativo intorno a Renault.
Il ritmo della monoposto, fintanto che è rimasta in gara, posiziona il team nella partita attesa. Troppi problemi tecnici, tuttavia, per riuscire a leggere il dato positivo. “Sono sempre più frustranti e inaccettabili, perché entrambe le macchine hanno mostrato una buona competitività sia sul giro singolo che sul passo gara”, ha commentato Abiteboul.
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Negli ultimi 12 mesi, tutta l’attenzione sulla massima affidabilità della power unit, storicamente invocata quale base imprescindibile prima di apportare incrementi prestazionali, è venuta meno.
C’è, poi, il percorso di Daniel Ricciardo. Di scoperta di una monoposto che non dà ancora la fiducia che vorrebbe il pilota australiano, specialmente in staccata e nel comportamento sui cordoli e le sconnessioni dell'asfalto. E, se non trovi la fiducia necessaria, estrarre il limite diventa un compito arduo.
Ricciardo impegnato nella prima giornata di test in Bahrain, dalla quale uscire con qualche risposta in più sulla monoposto, da tradurre il scelte d’assetto che permettano di ritrovare fiducia e aggressività in staccata, non a caso un esercizio che, domenica scorsa, lo ha visto in difficoltà contro Hulkenberg e Norris.
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“La macchina mostra segni di velocità, personalmente però sto ancora provando a cercarne un po’. Nel primo stint non mi sentivo particolarmente competitivo, ma in rapporto ai nostri avversari diretti sembrava stessimo facendo bene. C’era un po’ di velocità, sento però che può arrivarne tanta in più.
Anche per quanto mi riguarda, devo trovare più fiducia in macchina. Andare addosso a Nico non era ovviamente nei piani, ma in frenata non sono ancora dove vorrei. Non era nel copione, diciamo che sto provando a trovare velocità in alcune aree”, ha raccontato.
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