Hamilton: "Mercedes con le ali tarpate, difficile da mettere a punto"

Hamilton: "Mercedes con le ali tarpate, difficile da mettere a punto"© Getty Images

Lewis spiega le difficoltà avute in questo 2021 del cambiamento tecnico al fondo e il lavoro necessario in pista per ottimizzare la W12 rispetto ai dati delle simulazioni

Fabiano Polimeni

12.11.2021 ( Aggiornata il 12.11.2021 12:44 )

Power unit nuova sì, power unit nuova no. Mentre si attende di scoprire cosa avrà deciso Mercedes in merito alla sostituzione del motore di Hamilton, Lewis a Interlagos - dove correrà con un casco omaggio ai colori portati in pista da Senna - legge una stagione difficilissima sul piano tecnico.

Ali tarpate

Dice di una Red Bull al momento più veloce e completa, mentre quel che è mancato alla W12 è la "facilità" di messa a punto degli anni scorsi. Mettici la pressione di un pilota come il Verstappen maturo del 2021 e una Red Bull all'altezza, ed ecco a quattro gare dal termine del mondiale l'esigenze di dover recuperare punti, accorciare i 19 di ritardo in classifica.

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"Quest'anno ci siamo ritrovati le ali tarpate, è stato assolutamente più difficile massimizzare il potenziale della macchina da un punto di vista delle operazioni", spiega Lewis. Il riferimento indiretto è alla modifica regolamentare prevista sulla conformazione del fondo, che mal si è adattata alla filosofia aerodinamica Mercedes, una monoposto a ridotto assetto rake. Passi avanti enormi sono stati fatti dai test in Bahrain, tuttavia, Red Bull ha dimostrato d'essere una monoposto in grado di sviluppare maggior carico e prestazione. Anche a Milton Keynes non sono mancate le difficoltà nel centrare sempre l'assetto ideale con la RB16. 

Finestra difficile da raggiungere

"Quello su cui ci concentreremo sarà portare la macchina nella giusta finestra, il che non è semplice. Non è una macchina facile da mettere a punto, però immagino sia una condizione simile per tutti.

È stato un po' più difficile fare l'assetto quest'anno, spiegare e scendere nei dettagli è complesso, però diciamo che è più dura da ottimizzare", prosegue Hamilton.

Simulazioni e pista, tanto da fare

Se, ad esempio, la Ferrari ha spesso trovato la quadra della monoposto in breve tempo, una volta in pista, grazie a un lavoro di simulazione che ha offerto riscontri sul campo. Per Mercedes il percorso è stato più tortuoso: "In alcuni fine settimana funziona, in altri week end no. È stato più difficile arrivare in pista e ritrovarsi a posto sulla base dei dati delle simulazioni, è qualcosa immagino simile agli altri. Si è visto ad esempio Austin, dove le Red Bull erano piuttosto distanti e poi all'improvviso si sono accese".


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