GP Australia: i 5 temi del fine settimana

GP Australia: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

E' una Ferrari che fa sognare, sebbene siamo solo all'inizio; tuttavia la concorrenza insegue a fatica, con una Red Bull fragile ed una Mercedes che prosegue a piccoli passi, il tutto mentre la McLaren risale e Alonso è deluso

11.04.2022 ( Aggiornata il 11.04.2022 12:02 )

Alba Rossa

Ci sono vecchi sapori nell'aria del tardo pomeriggio di Melbourne, in quella luce soffusa d'inizio autunno che c'è in questo periodo nell'altro emisfero. I sapori di un dominio antico eppure vissuto da più di una persona che ancora oggi vive dall'interno il box Ferrari. Mattia Binotto certo, ma non solo. Quel Mattia che dopo due anni, forse tre, ad ingoiare rospi oggi si gode una creatura che tutti accarezzano, fisicamente e metaforicamente, una creatura che fa rispolverare l'orgoglio di un marchio che di certe giornate aveva tremendamente bisogno. Se la F1-75 per gli altri ha le sembianze di un mostro cattivo, per chi il Cavallino lo vive da dentro questa macchina ha le forme di un sogno che oggi appare finalmente realizzabile. Certo, sarà lunghissima: e infatti si sta attenti a non andare troppo in là nelle dichiarazioni a lungo termine, preferendo restare su frasi di circostanza. Ci sta, è pure giusto così: quando sai di essere forte, ma forte davvero, non è che ti sbottoni troppo sulla tua superiorità. Chiedere a Toto Wolff (ma non quello di quest'anno, almeno non ancora) per credere. E' una Ferrari da acquolina in bocca, pensando al campionato ma soprattutto ad Imola, la prossima tappa: un circuito che sembra propizio, che sembra aspettare solo di essere calcato da una vettura la quale, sulla carta, sul Santerno potrebbe trovare uno dei terreni più fertili per le sue caratteristiche. Quali caratteristiche? Un carico aerodinamico da paura, una trazione eccellente, un motore che spinge come si deve. E pure un pilota che in frenata, uno degli aspetti più critici alla guida di queste F1 2022, ci sta mettendo tanto del suo. Di deportanza questa Ferrari ne ha da vendere, dimostrando che i tecnici a Maranello hanno visto giusto nell'intraprendere il concetto aerodinamico appartenente alla F1-75; in trazione nei test la Red Bull sembrava un pelo superiore, ed invece è il Cavallino a fare scuola in quest'area, con una vettura che in uscita dalle curve lente va molto bene anche perché coadiuvata da una power unit che ai bassi regimi esprime una coppia eccezionale. Non che la RB18 vada male, sotto questo punto di vista, ma è giusto dire che in questo momento la Rossa ha qualcosa in più. E lo ha soprattutto in generale, mettendo insieme i vari pezzi che vanno a comporre la competitività di una monoposto. In tre gare, l'evidenza è quella di una Red Bull che con la Ferrari può giocarsela quando conta molto l'efficienza, come a Jeddah; nelle curve lente o dove serve più carico, invece, la F1-75 è avanti. In particolar modo, ed è questo l'aspetto veramente decisivo al momento, lo è sull'affidabilità, la grande assente sulla vettura di Milton Keynes. Dal rosso di sera del Bahrain all'alba rossa di Melbourne (almeno per noi europei), c'è un colore dominante in questo inizio di mondiale.

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