Ecclestone ne ha per tutti: da Putin a Piquet, passando per Zelensky

Ecclestone ne ha per tutti: da Putin a Piquet, passando per Zelensky© LaPresse

La Formula 1 ha preso le distanze dalle parole controverse di Bernie Ecclestone, nel commentare le dichiarazioni razziste di Piquet e lo scenario politico internazionale

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Fabiano Polimeni

30.06.2022 ( Aggiornata il 30.06.2022 15:04 )

La reazione della Formula 1 vale come avvertenza, un po' come quei film dove il contenuto ne sconsiglia la visione a una certa fascia d'età.

Un'avvertenza nel commentare le parole di Bernie Ecclestone, che dice la propria, senza filtri e minimizzando questioni ad altissima sensibilità mediatica. "I commenti fatti da Bernie Ecclestone rappresentano sue personali opinioni e sono in un contrasto molto netto con la posizione dei moderni valori del nostro sport". Così la Formula 1.

Già,  ma cos'avrà mai detto l'ex Supremo del Circus, alla veneranda età di 91 anni, 92 il prossimo ottobre? Putin e parole razziste di Nelson Piquet sono materia altamente infiammabile a seconda del tono, della posizione, del giudizio.

Putin e la cosa giusta

L'essere schietto di Ecclestone sbarca su Good Morning Britain, programma di ITV, dove sparge analisi di geopolitica non esattamente ortodosse. Il rapporto che ha legato Ecclestone a Putin in passato è noto, l'accordo raggiunto personalmente, grazie al quale la Formula 1 è approdata a Sochi.

Altra storia, discutere delle discutibilissime - per dire poco - sedi di Gran Premio accettate dalla Formula 1, a scansare valutazioni su regimi che sono munifici finanziatori con i diritti pagati per ospitare un GP.

"Putin credeva di fare la cosa giusta per la Russia" è il primo commento a effetto, sulla guerra mossa all'Ucraina, quasi relegata a incidente di percorso. "Purtroppo è come molti uomini d'affari Putin, sicuramente come me: facciamo degli errori a volte e quando sbagli devi fare il meglio possibile per tirartene fuori". 

Un Ecclestone-show che non risparmia Volodymyr Zelensky, "l'altra persona in Ucraina, mi sembra d'aver capito che la sua professione fosse di attore comico: sembrerebbe che voglia continuare quella professione. Se avesse pensato alle cose, credo che sicuramente avrebbe fatto uno sforzo grande quanto necessario per parlare con Putin, che è una persona ragionevole e l'avrebbe ascoltato".

Piquet, le scuse bastano

Valutazioni completamente fuori dal segno, alle quali si somma il giudizio sulle parole razziste di Nelson Piquet all'indirizzo di Hamilton. C'era un tempo in cui una scanzonata Formula 1 viveva su siparietti in griglia, spesso protagonista Piquet. Decenni fa, con altra sensibilità e attenzioni sulla materia dei diritti civili e la percezione pubblica - insieme agli sforzi per abbandonare mentalità arcaiche, come  giustamente bollato da Hamilton il problema -.

Questione di mentalità, difficile da cambiare in personaggi avanti con l'età, più grave ancora quando le parole sono in giovani piloti, il Vips tagliato da Red Bull Racing dal ruolo di terzo pilota e riserva.

"Hamilton dovrebbe essere contento di aver ricevuto delle scuse e dovrebbe semplicemente mettere da parte il commento. Conosco Nelson da moltissimo tempo, ero con lui alcune settimane fa e non sono il tipo di parole che Nelson dice volendo significare qualcosa di cattivo.

Probabilmente pensa molte cose di quelle che dice che potrebbero farci arrabbiare o essere sentite come un po' offensive. Per lui non sono nulla, fanno parte della conversazione. Per noi non è qualcosa di appropriato ma probabilmente non è qualcosa di terribile se lo dici in Brasile", commenta ancora Ecclestone.

"La gente dice delle cose, se capita di essere un po' sovrappeso o bassi, come il sottoscritto, sono certo che molti abbiano fatto commenti su questi aspetti; se li avessi ascoltati sarei stato in grado di gestirli senza troppi problemi".


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