Nonostante le ricadute favorevoli dall'organizzazione del GP, il promoter sottolinea come serva un supporto perché sottoscrivi l'opzione biennale con la Formula 1
Un'edizione appena alle spalle, causa Covid-19 a farne slittare il debutto. Due edizioni ancora da disputare e una data, l'1 novembre prossimo. Sarà il limite entro il quale il GP d'Olanda dovrà esercitare l'opzione per continuare a ospitare la Formula 1 nel 2024 e 2025.
Il calendario vive una fase dinamica, con nuovi ingressi, un alto interesse intorno alla Formula 1 e la tendenza ad allontanarsi dalla scena europea, là dove il GP non riesce a diventare "evento".
Non è il problema di Zandvoort, oltre 300 mila presenze un anno fa e un record destinato a essere battuto quest'anno. Quindi, cosa si frappone tra gli organizzatori e l'esercizio dell'opzione? La questione è strettamente economica.
La nascita del GP d'Olanda nella forma attuale è vissuta intorno a sponsorizzazioni private, un parziale supporto della municipalità della cittadina sulle sponde del Mare del Nord. Per soddisfare le richieste sui diritti della Formula 1 non bastano i tagliandi, lo dice a chiare lettere il direttore dell'impianto, Robert van Overdijk.
"Esercitare l'opzione non è sicuramente un passo come dire abc. Non ci arriviamo con le sole vendite dei biglietti, siamo un evento finanziato al 100% privatamente, abbiamo bisogno anche del supporto degli sponsor. In aggiunta, la municipalità di Zandvoort è l'unico ente di governo che è stato nei nostri confronti favorevole sin dall'inizio. È importante che continui a essere così", spiega al De Telegraaf.
Discussioni che proseguono e destinate, in una logica di pienone sugli spalti a tifare Max Verstappen, a trovare un soluzione favorevole al prolungamento dell'accordo tra organizzatore del GP e Formula 1. Le ricadute favorevoli sul del Gran Premio sul territorio sono state misurate in 8,9 milioni di euro, per un impatto economico complessivo superiore ai 110 milioni di euro.
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