Gare Sprint, Wolff: ecco perché non funzionano

Gare Sprint, Wolff: ecco perché non funzionano© Pirelli

Proposte come moltiplicatore di spettacolo, le gare Sprint corse finora non hanno mantenuto fede alle promesse. Toto Wolff indica i punti critici

18.07.2022 ( Aggiornata il 18.07.2022 09:41 )

Di fatto si è tradotto in uno stint di gara, con ben poco spettacolo da registrare. Il format della gara Sprint continua a disattendere le premesse sulla base delle quali è stato introdotto un anno fa. La seconda esibizione stagionale, delle tre previste, non ha lasciato ricordi memorabili, tantomeno battaglie in pista di chissà quale caratura.

Ha parlato del format, dell'assenza di spettacolo e della necessità futura di selezionare le piste "giuste" perché venga riproposta la gara Sprint, Toto Wolff.

Distacchi ampi e treni DRS

"Penso che il motivo per il quale le gare intrattengono meno sia dovuto all'eccessivo gap di prestazione tra le squadre.

Hai Verstappen che scompare, le due Ferrari quale unica fonte di intrattenimento durante la gara e poi noi, nel bel mezzo del nulla", dice.

"Poi ci sono gli altri, ancora più indietro e con i trenini di DRS. Tutto ciò non potrà mai tradursi in una bella gara Sprint". A registrare altre voci, tra i piloti, quella di un Norris a dire dell'assenza del fattore strategico. 

Correre le Sprint sulle piste "giuste"

Serve lavorare a fondo per migliorare il format che, finora, ha avuto tra i pregi quello di vivacizzare la giornata del venerdì con l'introduzione della qualifica e ridurre il tempo utile per mettere a punto la monoposto su qualifica e gara.

Detto come la proposta della gara Sprint sia un contenuto extra discusso con i promoter, nelle intenzioni della F1 un format da monetizzare, esiste un problema di circuiti da prendere in esame. Per caratteristiche delle tracciature, tra treni di DRS e piste strette, i sorpassi diventano merce rara su un tempo di gara ridotto a 30 minuti.

"Se c'è una persona nella quale ho fiducia in merito alla selezione delle giuste gare Sprint, quella è Stefano. Avrà visto quanto successo in Austria e lo terrà in considerazione", confida Wolff.


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