Addio, Mauro Forghieri: con Furia se ne va un pezzo di storia

Addio, Mauro Forghieri: con Furia se ne va un pezzo di storia

Prossimo a compiere 88 anni, Mauro Forghieri se ne è andato: è doveroso l'omaggio all'ingegnere più iconico dell'epopea Ferrari, che insieme al Drake ha scritto pagine indelebili nella storia delle corse

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02.11.2022 11:20

Lui non era un ingegnere. Era l'Ingegnere con la maiuscola. L'ingegnere dell'epoca d'oro, l'ingegnere più amato e, certamente, quello preferito da Enzo Ferrari. Ma mica per fare un torto a qualcuno, no: solo che Mauro Forghieri è la storia in persona, un pezzo di storia della Ferrari e delle corse automobilistiche in generale. Mauro Forghieri, insomma, è un monumento.

Quanti ricordi

Dimenticarlo sarà impossibile, per più e più ragioni. Con lui si chiude un'epoca che non tornerà più, un'epoca consegnata agli annali di cui lui è stato prim'attore e protagonista assoluto. Si sa, la leggenda delle corse non la fanno solo i piloti o le macchine, ma anche chi quelle macchine le sogna, le immagina e poi le realizza rendendole realtà. Nel caso di Forghieri, non solo macchine: in alcuni casi, capolavori assoluti. Come la leggendaria 330 P4, forse la più bella macchina da corsa mai costruita. Di sicuro, la sua preferita. Parole sue.

Genio al tavolo da disegno, un lavoratore instancabile quando un suo progetto non funzionava, un uomo che alla Ferrari ha dedicato un gran pezzo della sua vita, una “Furia”, perché questo era il suo soprannome, quando gli si chiudeva la vena. All'immagine apparentemente tranquilla che dava di sé nei momenti di relax, compresi quelli in cui, a carriera terminata, si lasciava andare ad una montagna di ricordi (divenuti libri stupendi e preziosi, per nostra fortuna) nelle interviste, aveva contrapposo un carattere focoso che tirava fuori, con istintiva naturalezza, nei momenti in cui qualcosa non gli andava a genio. Lui che genio era davvero, pensa un po'. Un lato caratteriale che lo ha portato ad essere l'unico, a quanto riporti la cronaca, a rispondere per le rime nientemeno che ad Enzo Ferrari. A zittirlo, no, perché a zittire il Drake, che comunque era il suo capo, non c'è mai riuscito nessuno. Ma a rimetterlo almeno in riga c'è riuscito solamente una persona, e quella persona era Mauro Forghieri. Gli ricordavo, tra il serio ed il faceto, che tra noi due l'ingegnere ero io. Poche parole, semplici.

Vittorie ovunque

E' tra gli ingegneri che hanno fatto la storia, ma questo già si sapeva. Con il tempo è diventato un simbolo, una figura che ha ispirato grandi e piccini. In lui, in tanti hanno trovato un'ispirazione, soprattutto tra quelli che subiscono il fascino della tecnica nelle corse. Nei suoi racconti è stato sempre preciso, minuzioso e analitico, pur senza trascurare il lato passionale: ha raccontato macchine, piloti, meccanici, avversari. Macchine e uomini, nel puzzle che porta alla composizione dell'automobilismo. Con quest'ultimo declinato in ogni categoria: Mauro ha progettato vetture di F1, prototipi per Le Mans, GT, vetture Sport, pure vetture dedicate ai campionati di Montagne. E, indovinate un po'? Esatto: ha vinto in ogni competizione.

Finito in Ferrari per caso, di Ferrari e della Ferrari è diventato uno degli uomini simbolo di una storia lunga più di 70 anni. Doveva fermarsi solo per qualche tempo, “per fare esperienza”, come gli suggerì il Commendatore. E Furia, che in realtà avrebbe preferito un lavoro nell'aviazione, si fece convincere senza sapere che sarebbe stata una fortuna per tutti e due. Ad appena 26 anni, Enzo Ferrari lo convocò in ufficio e Mauro temeva fosse per rimproverarlo: senza giri di parole, invece, gli affidò le chiavi dell'ufficio tecnico del Cavallino Rampante nel periodo della fuga di cervelli da Maranello. Mauro Forghieri, insomma, in un certo senso è stata una creatura di Enzo Ferrari; Furia lo ha ripagato con delle creature fatte di pezzi di acciaio e metallo. Straordinarie pure loro.

Dalla 312PB alla 499P

Ora che con Enzo si è ricollegato, si godranno lo spettacolo lassù, insieme. E forse è un caso o forse no, ma Mauro Forghieri se ne è andata pochissimi giorni dopo che la Ferrari, presentando la 499P, lanciava il suo grido di battaglia a Le Mans, per un ritorno che è già leggenda. L'ultima vettura ufficiale del Cavallino a Le Mans, la 312PB, l'aveva progettata proprio lui, Mauro Forghieri. Aveva lasciato il mondo dell'Endurance a malincuore, ed oggi apprezzerà questa nuova avventura targata Ferrari. Nella speranza che questa macchina non abbia difetti: a lui, di sicuro, questi eventuali difetti non sfuggiranno. Perché ad un Ingegnere così, mica puoi raccontare balle.


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