Inflazione, calendario lungo e Sprint: il budget cap 2023 allenta le maglie

Inflazione, calendario lungo e Sprint: il budget cap 2023 allenta le maglie© Pirelli

Le correzioni al dato di 135 milioni di dollari valgono, a fattori confermati oggi - 24 GP e 6 Sprint - un extra di 4,5 milioni di dollari di spesa. L'inflazione al 7,2% porta ancor più su la cifra

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Fabiano Polimeni

11.11.2022 ( Aggiornata il 11.11.2022 14:54 )

Il "carovita" morde anche le squadre di Formula 1, costrette a fare i conti con un'inflazione globale in forte crescita e senza che vi siano all'orizzonte prospettive di riposizionamento - al netto degli ultimi dati diffusi negli Stati Uniti -.

Dopo aver discusso e ottenuto l'applicazione di un incremento pari al 3,1% al budget cap previsto sul 2022, di 140 milioni di dollari, le squadre guardano a un 2023 che dovrebbe essere, in teoria, di riduzione del tetto di spesa a 135 milioni di dollari.

La realtà che si prospetta è un'altra, come già quella che porterà a chiudere i bilanci 2022 con un tetto di spesa non già di 140 milioni di dollari, bensì una correzione a 146,3 milioni di dollari. Questo in virtù del riconoscimento di un 3,1% di neutralizzazione dell'inflazione e del numero di gare Sprint disputate.

Cosa dice il regolamento

Il regolamento finanziario della FIA prevede già scenari nei quali il dato del tetto di spesa può variare. La somma di 135 milioni di dollari, da rispettare nei bilanci 2023, è riferita a un numero di gare di 21 appuntamenti.

In calendario, tuttavia, sono previste 24 gare e, per ciascun GP oltre i 21, l'art. 2.3 del regolamento Finanziario prevede il riconoscimento di 1,2 milioni di dollari aggiuntivi di spese iscrivibili a bilancio dai team. Di più, con le 6 gare Sprint in programma, le squadre avranno accesso a 900 mila dollari ulteriori di spesa, in virtù dei 150 mila dollari per ogni gara breve disputata. Una somma concordata tra FIA e squadre in ragione dei costi maggiori derivanti dall'usura del materiale e dai rischi corsi con una gara ulteriore da correre.

Il tasso di inflazione dei Paesi G7 applicato per intero

Il punto, tuttavia, destinato a essere più incisivo è la correzione del budget cap all'inflazione. L'Appendice al regolamento prevede che si applichi il tasso di inflazione rilevato dal Fondo Monetario Internazionale sui paesi del G7 (i 7 con le economie più avanzate: USA, Germania, Canada, Francia, Giappone, Italia, Regno Unito).

Sarà solo alla fine del mese di marzo 2023 che verrà rilevato il dato applicabile. Se la correzione avvenisse al tasso medio di inflazione rilevato oggi, ai 135 milioni di dollari previsti per la prossima stagione andrebbe sommato un +7,2%: 9,72 milioni di dollari.


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