Piastri, il test di Abu Dhabi è la prima pietra posata in McLaren

Piastri, il test di Abu Dhabi è la prima pietra posata in McLaren© Getty Images

Primi giri in una sessione di test collettiva per Oscar Piastri, che inizia il percorso in McLaren, verso un esordio da titolare molto atteso

F.P.

23.11.2022 ( Aggiornata il 23.11.2022 16:57 )

Prima presa di contatto ufficiale con la McLaren, la seconda se si considera il test privato condotto all'inizio di novembre, per Oscar Piastri. 

Dopo essere stato l'oggetto del contendere sul mercato piloti, tra McLaren e Alpine, ad Abu Dhabi è partito il lavoro in vista dell'esordio in griglia il prossimo anno.

Un anno fa girava a Yas Marina con Alpine, oggi tutt'altre sensazioni e prospettive: "È una bella sensazione, molto diversa dal test per giovani piloti che ho fatto lo scorso anno, perché sapevo quella era una giornata nella quale divertirmi al volante di una Formula 1; quest'anno, invece, è una prima pietra posata in vista del 2023. 

È stato bellissimo passare il mio primo giorno con la McLaren, conoscere tutti in squadra e provare a migliorare, mettermi al passo in vista del prossimo anno. È stata una giornata speciale".

L'importanza di inserirsi in squadra

Centoventitré giri all'attivo, un tempo di riferimento di 1'26"340 (14° di giornata), inizia così l'avventura in McLaren. Consueta routine di un test da ultimo giorno di scuola per tutti, il primo per chi come Piastri è al debutto. Alla scoperta della monoposto, delle procedure del team, alla scoperta soprattutto delle gomme Pirelli 2023, di nuova costruzione.

"Uno degli aspetti cruciali di giornate come queste è trovarsi comodi in macchina. Quanto ai tempi sul giro sono privi di significato, non sai mai cosa stanno facendo gli altri. Non è il primo riferimento della giornata, lo è conoscere gli ingegneri, i meccanici, tutti.

Ci sono molti nomi nuovi da imparare, va trovata una buona comunicazione con gli ingegneri, imparare come otteniamo i riscontri e cosa vogliamo mettere a punto: è una fase di conoscenza reciproca. L'importanza della giornata è interamente su questi aspetti", spiega il pilota australiano che prende il posto di Daniel Ricciardo, passato al ruolo di terzo pilota Red Bull.

Ora il lavoro di personalizzazione e in fabbrica

"Poter guidare la macchina è la cosa più positiva tra tutte, non c'è nulla che possa essere sostitutivo del tempo passato in pista. Poi, poter lavorare su certe parti, conoscere meglio gli ingegneri, capire se ci sono delle cose che voglio cambiare in vista del prossimo anno e parlarne. 

Sono impaziente di poter disegnare alcune cose personali, se vorrò cambiarle, sono tutte quelle cose che stanno sullo sfondo e non vengono necessariamente viste: sono quelle cose su cui potrò lavorare nelle prossime sei settimane. Sarò in fabbrica la prossima settimana per la presentazione ufficiale, sarà bello incontrare tutti. Poi continuerò a lavorare al simulatore, conoscere meglio ingegneri e meccanici. Sono i punti importanti sui quali lavorare in assenza di una macchina da guidare".


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