Ricciardo, la risposta che mi aspetto dal 2023

Ricciardo, la risposta che mi aspetto dal 2023© Getty Images

A Piastri suggerisce di vivere con orgoglio l'opportunità che avrà in McLaren. Sul ruolo in Red Bull c'è l'entusiasmo e l'orgoglio di essere stato ancora considerato dai top team

Fabiano Polimeni

01.12.2022 09:51

Affronterà un anno sabbatico che dovrà dare delle risposte, Daniel Ricciardo. Risposte sulla voglia che resta di continuare a essere un pilota di Formula 1, un ruolo che, nel 2023, non era più quello giusto da sostenere. 

"Non so ancora se vorrò tornare a correre o meno, quel che so del prossimo anno è che non era la scelta giusta mettermi al volante", racconta al podcast In The Fast Lane.

"Sarei molto sorpreso se il prossimo anno, guardando le gare - soprattutto quelle che seguirò in presenza -, non dovessi avere il desiderio di trovarmi là fuori a correre. 

È il bello del prossimo anno, mi darà la dura risposta su ciò che voglio davvero. Potrò guardare la prima gara e dire non voglio stare fuori per tutto quest'anno, questo si svilupperà in qualcosa di davvero positivo. Se dovesse emergere un'opportunità per il 2024, sentirò come la bava alla bocca".

Il bello d'essere considerato da due top team

Sarà terzo pilota Red Bull, "in panchina" nel team dove ha raggiunto i risultati migliori e, di certo, la più alta espressione di guida in carriera. Scelte sbagliate, poi, ne hanno appannato il talento, in squadre di secondo piano e, in un avvitarsi della spirale negativa di prestazioni e risultati, a diventare l'ombra del Ricciardo conosciuto fino al 2018. 

L'interesse di Mercedes e Red Bull è stato un bel supporto al morale, rivela Ricciardo: "E' stato bello essere considerato da alcuni top team dopo gli anni che ho passato". Una Mercedes con la quale ha discusso, in passato, prima di lasciare Red Bull.

"Fa strano" rivederlo a Milton Keynes dopo i trascorsi che hanno portato alla separazione. "Non che avessi escluso in assoluto un ritorno alla famiglia Red Bull, però quattro anni fa, certamente, pensavo che fosse una possibilità remota, quando iniziai un altro capitolo della mia carriera. Sì, probabilmente il ruolo di terzo pilota non dovrebbe essere una posizione così entusiasmante, dopo aver corso in Formula 1 per 10 anni, però in realtà lo è".

Piastri dev'essere orgoglioso

In McLaren, da Ricciardo a Piastri, si apre un'opportunità importante per il giovane australiano gestito da Mark Webber. "Non è che Piastri abbia 'creato' la situazione. È stato il risultato di tutte le cose accadute e va bene, è lui il ragazzo e ovviamente Mark, pure, ha un compito da svolgere, il suo lavoro è di trovare un sedile.

Ho sentito altri dire oh, l'ha fatto a un altro australiano, io di certo non la vedo così, proviamo solo tutti a fare il meglio che possiamo.

È severo che gli vengano riservate certe parole, la gente fa le ipotesi sbagliate e mi dispice per lui. Questo dovrebbe essere uno dei momenti di maggior orgoglio della sua carriera, piuttosto che qualcosa di cui temere di parlare".


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