Carlos Sainz Junior esclusivo: "Io, Charles Leclerc e la Rossa"

Carlos Sainz Junior esclusivo: "Io, Charles Leclerc e la Rossa"© Getty Images

Lo spagnolo prende la parola e con molta onestà intellettuale svela tutti gli aspetti e le problematiche del suo impegno in Ferrari: per passato, presente e futuro. Soffermandosi sul suo rapporto con il compagno di scuderia, senza trascurare l'arrivo di Vasseur

Alessandro Gargantini

28.12.2022 ( Aggiornata il 30.12.2022 15:53 )

Era l’otto settembre del 2012 quando Carlos concluse al secondo posto la manche inaugurale dell’ultimo appuntamento stagionale della terza serie, esattamente dieci anni prima della corsa più importante della sua carriera. Siamo nel tardo pomeriggio di martedì 13 dicembre, il giorno in cui la Casa del Cavallino ha ufficialmente chiuso l’era Binotto sotto ogni punto di vista, annunciando l’arrivo di Frederic Vasseur. I fiocchi di neve caduti nella notte colorano di bianco parte della vegetazione e dei vialetti della GES. Soffia un vento gelido quando si aprono per Autosprint le porte della factory modenese dove ci attende Carlos Sainz per un’intervista in esclusiva, la prima concessa da un uomo della Casa del Cavallino dopo l’annuncio del nome del nuovo Team Principal, chiaramente tema di discussione. Il mondiale si è chiuso da poche settimane, ma il madrileno è in azienda, a discutere con i suoi ingegneri e a cercare le soluzioni ai va ritake-aways, i compiti da svolgere lontano dalle piste, rimasti in agenda al termine di una stagione vissuta sulle montagne russe per la Scuderia Ferrari, che è passata dall’esteso predominio nella prima parte della stagione ad un finale in toni dimessi. Nonostante lo strapotere iniziale, soltanto in occasione della finalissima di Yas Marina la Casa del Cavallino ha potuto mettere le proprie mani sulla piazza d’onore tra i Costruttori ed i Piloti.

Sainz per la prima volta nella sua carriera ha avuto a disposizione una monoposto vincente, ha vissuto la stagione del record di pole position, ben dodici, conquistate dalla F1-75, ma anche delle occasioni sprecate a causa dei troppi ritiri, errori di strategia, incidenti e mancati sviluppi che hanno consentito alla Red Bull di prendere un netto sopravvento dopo la pausa estiva. Gli sviluppi della monoposto della F1-75 si sono fermati troppo presto per consentire ai piloti di Mattia Binotto di rimanere in corsa per il mondiale, anche perché erano stati persi troppi punti quando la Rossa era al top. Invece di uccidere il mondiale quando ne ha avuto la possibilità, la Casa del Cavallino è incappata in una serie di infortuni che le hanno fatto lasciare troppi punti sul campo e hanno consentito alla Red Bull e Verstappen di restare in partita e, gara dopo gara, capovolgere le gerarchie.

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