Schumacher, Steiner replica a Wolff: Haas sempre corretta

Schumacher, Steiner replica a Wolff: Haas sempre corretta© Getty Images

I commenti di Steiner verso Mick Schumacher non sono stati teneri e Toto Wolff ha accusato il team principal Haas di mancanza di rispetto. Pronta la replica del tecnico altoatesino 

Fabiano Polimeni

20.04.2023 ( Aggiornata il 20.04.2023 17:19 )

Netflix ha rivelato il "personaggio" Guenther Steiner, al di là del professionista e del team principal, di chi ha speso una carriera prima tra i rally e poi in Formula 1. Da Drive to Survive, che lo ha reso "celebre" tra quel "nuovo pubblico" inseguito dalla Formula 1, ha elaborato il titolo del suo libro, Surviving to Drive: A Year Inside Formula 1. 

Pagine dalle quali, inevitabilmente, si parla della stagione 2022 e di un rapporto con Mick Schumacher finito in modo burrascoso. Commenti su quanto siano costati gli incidenti del pilota tedesco e di un rapporto di fiducia inesistente, di fatto, durante l'anno.

Strade che si separano dopo due anni, da quando a fine 2020, in Bahrain, era chiaro quel che in Haas si aspettavano dal pilota della Ferrari Driver Academy: un anno di apprendistato, anche di sofferenza per l'assenza di competitività della Haas, poi una stagione per guadagnarsi al conferma. È mancato il rendimento nel 2022 e i troppi incidenti costosi sono stati una pesante zavorra da giustificare mentre Magnussen portava la macchina in zona punti quando ne aveva l'occasione.

Wolff in difesa di Mick

In difesa di Mick Schumacher si è espresso Toto Wolff, non senza un fondo di verità. Nello specifico, il percorso di Schumi Jr in F1 probabilmente sarebbe stato su una traiettoria diversa se avesse avuto accanto i consigli di papà Michael. Così, purtroppo - e non solo per i consigli che avrebbe potuto dare - non è stato.

"Posso dire solamente che i genitori di Mick non hanno sbagliato nulla nel crescerlo. Dico anche che se Michael avesse accompagnato il figlio nei due anni in Haas, Steiner non si sarebbe permesso di trattare in quel modo Mick", le parole di Wolff.

Non è mancata la pronta replica di Guenther Steiner, intervistato da Sky Sports. "Quel che devo rispondere è che se ci fosse stato mio padre in giro, Toto non avrebbe detto le cose che ha detto".

Difficile gestire Mick con quel cognome

Poi, ha approfondito un capitolo che ormai sa di passato, di errori evidenti del pilota e di una realtà Haas che, un pilota rookie, non poteva concederselo per l'assoluta esigenza di sopravvivere (dove non fosse un rookie pagante come Mazepin) e cogliere ogni singolo punto sul tavolo di una stagione. 

"Non è stato facile con Mick, non è stato facile da gestire perché c'era molta pressione dall'esterno derivante dal suo cognome", un concetto che accomuna il pensiero di Steiner a quello di Bernie Ecclestone. 

Gli incidenti e le responsabilità della squadra

"Poi, ha avuto grandi incidenti, molti sono stati difficili da gestire per il team perché hanno portato ingenti danni e ti costringono a ripensare il budget su cose differenti, mentre con il budget cap ti servirebbe investire più soldi sulla prestazione.

Non è stato facile però le corse sono così ed è molto difficile l'arrivo dei giovani in Formula 1, nessuno merita di esserci: devi performare.

E' responsabilità della squadra quella di dare al pilota la miglior macchina possibile ed è quello che abbiamo sempre fatto, come anche essere corretti verso entrambi i piloti, che avessero una macchina allo stesso livello.

Alla fine chi vuole che i piloti rendano al loro meglio se non io e il team? Perché mai provare a sabotare uno dei nostri piloti, quindi?".


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