Ben Sulayem e la F1 immaginata dalla Fia: "12 squadre e meno gare"

Rappresentare le posizioni della Fia e quelle della Fom, in una formula, è presto detto: su numero di squadre e di gran premi, la Federazione, con le parole recenti del presidente Ben Sulayem, ha una visione all'opposto rispetto alla postura del detentore dei diritti commerciali.

Gli attriti tra l'organo di governo della Formula 1 e chi cura gli aspetti commerciali del business sono esplosi, in tutta la loro forza, in due momenti chiave dell'attuale presidenza: la posizione di Ben Sulayem sui rumours di un'offerta miliardaria a Liberty in merito alla vendita della Formula 1; l'apertura del bando per selezionare fino a 2 nuove squadre, nonostante la consapevolezza di una posizione fermamente contraria della Fom.

Quel processo avviato dalla Fia è giunto al termine nelle verifiche in capo alla Federazione, ora spetterà alla Fom azzardare una pronuncia contraria all'ingresso di Andretti Cadillac.

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Come fai a dire no ad Andretti?

"Dire no a una squadra la cui candidatura è stata approvata dalla FIA è molto difficile. Potete definirmi un ottimista, lo sono sempre. Penso di sì, che Andretti avrà la meglio", dice Ben Sulayem intervistato dall'agenzia Reuters. 

La posizione del presidente Fia è nota, spinge per un campionato di Formula 1 con più protagonisti: "La Fia dovrebbe chiedere, pregare, i costruttori di auto affinché entrino in Formula 1. Non dovremmo dire loro di no. Se volete che vi dica qual è il mio sogno, è di riempire i 12 posti, avere una squadra di un costruttore statunitense, come anche una power unit e un pilota da lì. Poi magari andare in Cina e chiedere e realizzare la stessa cosa".

Nella vicenda Andetti in F1 si è arrivati anche a sollevare un "ostacolo" a dir poco assurdo: l'assenza di spazi sufficienti a ospitare 12 squadre su certi circuiti. Ipse dixit, maggio 2022, Greg Maffei.

Più team e meno gare

"I circuiti dovrebbero avere abbastanza garage e spazio per 12 squadre", replica indirettamente oggi Ben Sulayem, che prosegue con l'affondo che marca una posizione agli antipodi nella visione di F1 della Fia: "Penso, piuttosto, che a essere troppe siano le gare e non le squadre. Abbiamo bisogno di più squadre e meno gare. I team guardano al pezzo della torta, capisco i loro timori ma i nostri sono diversi".