Haas, niente da fare: respinta la richiesta di riesame su Austin

Haas, niente da fare: respinta la richiesta di riesame su Austin© Getty Images

Il superamento dei limiti di pista è ancora oggetto di proteste. Haas ha sottoposto le prove dei cameracar che accertano la violazione da parte di Albon, Stroll, Perez e Sargeant. Ecco perché non sono state sufficienti 

Fabiano Polimeni

09.11.2023 ( Aggiornata il 09.11.2023 17:08 )

Con la pronuncia sfavorevole ad Haas c'è l'ennesimo nulla di fatto nell'esercizio del diritto al riesame di una decisione presa dalla direzione di gara nel corso di un Gran Premio.

Il ricorso del team statunitense era stato avanzato contro la mancata, ulteriore, penalizzazione di Albon per aver superato i limiti della pista nel GP degli USA, a Austin in curva 6.

Il team ha contestato con prove video, le riprese onboard, le violazioni ripetute e nella stessa curva anche da parte di Perez, Sargeant e Stroll, piloti che non sono mai stati sottoposti a investigazione da parte dei commissari. 

Mancano elementi nuovi e rilevanti

Dopo la prima convocazione in videoconferenza, mercoledì 8 novembre, è arrivata la decisione del collegio dei commissari sull'ammissibilità della richiesta Haas nel primo pomeriggio di giovedì. L'esito: diritto al riesame respinto per mancanza di nuovi elementi che siano rilevanti, che non fossero già disponibili al team nel momento in cui sono state prese le decisioni nel corso del GP degli USA. Sono stati ritenuti significativi gli onboard sul "caso Albon", non quelli contro Perez, Stroll, Sargeant.

Anche Ferrari e McLaren osservatori

Quali parti indirettamente interessate all'esito del ricorso, oltre alla Haas e ai citati Williams, Red Bull e Aston Martin, hanno partecipato anche rappresentanti della Ferrari e della McLaren alla videoconferenza. L'obiettivo della Haas, oltre a contestare la mancata penalizzazione di Albon per una seconda volta era mirato a rivedere anche l'ordine d'arrivo del GP alla luce dei fatti emersi dai cameracar.

Le immagini provano la violazione ma non basta

Le prove sulla base delle quali il team Haas ha sostenuto la necessità di rivedere le violazioni ai limiti di pista commesse da Albon in gara (e i passaggi di Perez, Stroll e Sargeant, mai notati), sono stati i cameracar delle monoposto in questione e le riprese dai cameracar delle monoposto a seguire. Immagini che effettivamente hanno mostrato il superamento in più occasioni del limite interno della pista in curva 6. 

Sebbene i commissari abbiano ritenuto significativa la prova, hanno contestato l'indisponibilità al team Haas al tempo in cui è stata presa la decisione a Austin, così come l'essere un elemento nuovo. Tutte le squadre hanno accesso ai cameracar in gara. 

Aston Martin: non bastano i cameracar

Inoltre, la tutela di Aston Martin nel contestare le prove avanzate da Haas, ha puntato sulle indicazioni in passato avute dalla Fia: i cameracar non sarebbero state ritenute prove sufficienti ed esclusive per valutare le violazioni dei limiti di pista. Posizione condivisa da Williams e Red Bull.

Inoltre, mancando qualsiasi provvedimento sulla macchina di Stroll, come anche di Perez e Sargeant, il diritto di riesame non è applicabile ad Aston e Red Bull poiché manca una decisione di fondo contro la quale agire. Haas avrebbe dovuto utilizzare lo strumento della protesta e non il diritto di riesame, per contestare le violazioni ai limiti di pista commesse da Stroll, Sargeant e Perez.

Cameracar a parte, il team Haas ha sottoposto quale fattore ulteriore una riunione tenuta in Messico tra Fia e team manager, nel corso della quale gli esponenti della federazione avrebbero commentato ammettendo la difficoltà di monitorare i limiti di pista in curva 6 a Austin, ammettendo una "supervisione non ottimale". 


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi