Nazionale Azzurra e Rossa: un 2° posto in attesa di giorni migliori

Nazionale Azzurra e Rossa: un 2° posto in attesa di giorni migliori© Getty Images

Si sprecano i paralleli tra Italia di calcio e Ferrari, tra Spalletti e Vassuer: entrambi chiamati in corsa, entrambi con un 2° posto quale massimo risultato possibile in attesa di giorni migliori, ai quali Luciano e Fred devono condurre i tifosi delle due Nazionali più amate

21.11.2023 ( Aggiornata il 21.11.2023 09:38 )

Se accosti Luciano Spalletti e Frédéric Vasseur, di somiglianze ne vedi poche. Sono diversi per fisionomia e carattere, distanti per estrazione. Spalletti, che di anni ne ha 64, resta uno giovanile, un fisico ancora in forma che tradisce un passato da calciatore professionista. Vasseur, anni 55, ti dà subito l'impressione di uno meno da campo e più da scrivania. Sono differenti per indole, con Luciano più sanguigno e Fred molto più freddo, ma in comune hanno il gusto per la battuta. E pure le origini tutto sommato non sono differenti: il team principal della Ferrari viene da Draveil, comune francese con meno di 30 mila anime; il CT della Nazionale invece ha radici a Certaldo, nel cuore della Toscana, un comune che di persone ve vanta all'incirca la metà di Draveil.

Tempo di fiducia. Per ora...

Figure distinte e distanti, ma con tratti in comune. E non solo per le origini umili, quanto piuttosto per l'essersi trovati, praticamente in contemporanea, alla guida delle due Nazionali più amate dagli italiani: quella Azzurra e quella Rossa. Oneri e onori di due entità che scaldano gli animi, che fanno gioire e soffrire. Ruoli delicati nei quali devi prepararti a tutto, dal successo alla gratitudine, dalla sconfitta all'abbandono mediatico. Per entrambi, le cui rispettive avventure sono tutto sommato ancora agli inizi, è tempo del credito: sono stati chiamati a risollevare entrambi situazioni scomode, in cui la fiducia dell'immediatezza lascerà spazio alle critiche se, nel giro di qualche tempo, non lasceranno la loro ferma impronta nei risultati delle rispettive squadre di cui sono a capo.

Le similitudini

La Nazionale di calcio di metà agosto 2023 era un po' come la Ferrari di fine 2022. La prima veniva da un inebriante Europeo con Roberto Mancini prima che una bruciante eliminazione dai Mondiali 2022 facesse crollare il castello di carta. Il Cavallino Rampante invece era orfano di Mattia Binotto, l'uomo che era stato chiamato per riportare il titolo a Maranello: dopo due anni di attesa, il 2022 era cominciato con un paio di vittorie illusorie che avrebbero successivamente lasciato il passo a sconfitta e rassegnazione. Dunque via Mancini e via Binotto, dentro Spalletti e Vasseur. Momenti delicatissimi, sia nel primo caso che nel secondo: Luciano ereditava un girone di qualificazione già in parte compromesso nel quale non si poteva ormai più sbagliare, Fred riceveva una vettura, la SF-23, ormai già definita e, come avremmo scoperto, con lacune evidente ormai già irrimediabili. 

Dovevano in pratica prendere un treno in corsa, Luciano e Fred, accettando l'idea di dover pazientare prima di poter mettere definitivamente mano alle loro creature con idee e decisioni. Per tutti e due, il 2° posto era il massimo: per il CT nel girone di qualificazione, per il TP nel campionato Costruttori. Spalletti ci è riuscito con il brivido di un rigore dubbio non dato all'Ucraina, Fred invece si giocherà tutto nello spareggio di Abu Dhabi contro la Mercedes. Per certi versi fa male parlare in questi termini, ma è lo specchio della realtà: l'Italia, con 4 Mondiali vinti e da campionessa in carica dell'Europeo, non era attrezzata per fare altrimenti; la Ferrari, la più titolata nella storia di F1, sta attraversando un digiuno che rende impossibile, oggi, pensare di poter battere la Red Bull

Occhio al 2024, ma soprattutto al 2026

Per Spalletti e Vasseur il primo, vero anno di piena autonomia sarà il 2024. La Rossa dell'anno prossimo nascerà sotto la direzione del francese e sarà la prima macchina di cui Fred risponderà alla dirigenza, per il toscano invece Euro 2024 sarà la cartina tornasole del suo primo anno alla guida della Nazionale. L'impressione però, è che per entrambi ci sia una data fissata che per certi versi spaventa anche più del 2024: il 2026. Ovvero, l'anno dei Mondiali ai quali l'Italia deve assolutamente qualificarsi, e l'anno in cui in F1 sbarcherà un nuovo regolamento il cui approccio non si potrà sbagliare, pena cominciare ad handicap un altro ciclo tecnico.

Un po' di pazienza

Luciano e Fred, per ora, chiudono l'anno con un respiro di sollievo. Spalletti ha portato a casa il minimo per qualificarsi ad Euro 2024, Vasseur invece, pur se la piazza d'onore tra i Costruttori è ancora tutta da conquistare, è stato finora l'unico a vincere un GP nel 2023 senza essere la Red Bull. Non è per questo che milioni di tifosi, del pallone o delle corse, si mettono di fronte alla tv, ma riconosceranno anche loro che sono i tempi che sono. Non si tratta di accontentarsi, quanto di riconoscere il presente e pazientare in attesa di un futuro migliore. Si sa che, di fronte a cornetto e cappuccino al bar, l'italiano può essere un po' ciò che vuole: politico, allenatore, ingegnere e pure critico canoro nella settimana di Sanremo. Siamo un po' tutti noi: criticoni, ma sotto sotto in attesa di un vero acuto che ci faccia riscoprire il gusto di essere italiani.


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