Ben Sulayem-Formula 1, 12 mesi di tensione e un'idea radicale di Liberty

Ben Sulayem-Formula 1, 12 mesi di tensione e un'idea radicale di Liberty© LAT Images

Il 2023 è stato un anno con accesi contrasti tra FIA e posizioni di Liberty Media: 11° team, numero di GP, interessi da tutelare, valutazioni economiche della F1. E' credibile un campionato alternativo?

Fabiano Polimeni

06.12.2023 ( Aggiornata il 06.12.2023 12:58 )

3 gennaio 2023-5 dicembre 2023. Un anno di parole, contrapposizioni, posizioni spesso diversissime, nel rapporto tra la presidenza della FIA e la FOM, ovvero, per dare concretezza immediata: Liberty Media.

Se i rumours raccolti dalla BBC già ad Abu Dhabi indicavano persistenti "mal di pancia" interni alla Formula 1 sulle esternazioni del presidente Ben Sulayem - di carattere strettamente sportivo-commerciale -, allora l'ultima uscita in merito al conflitto d'interessi potenziale dei Wolff e, soprattutto, le modalità di gestione e annuncio della vicenda, non faranno altro che alimentare il disappunto.

Avanti con l'11° team

"Ho chiesto al mio team FIA di considerare il lancio di un processo di manifestazione d'interesse per potenziali nuovi team per il mondiale di F1". E' il 3 gennaio e Ben Sulayem dà ufficialità a una posizione solo della FIA, essendo Liberty Media contraria all'ampliamento del numero delle squadre.

Il business F1 non vale 20 milardi

"Quali custodi del motorsport, la FIA - nelle vesti di organizzazione non-profit -, è cauta in merito a presunti prezzi gonfiati posti sulla Formula 1, nell'ordine di 20 miliardi di dollari.

A qualsiasi potenziale acquirente è consigliato di applicare il buonsenso, di considerare il più grande bene dello sport e di presentare un chiaro e sostenibile piano: non solo molti soldi". Siamo al 23 gennaio, è il punto più duro del contrasto FIA-Liberty Media, che agisce con il proprio ufficio legale per ricordare alla FIA i paletti delle competenze intorno al campionato di F1. Ente di governo da un lato, gestore unico delle vicende commerciali dall'altro. 

La FIA è parte di un'eventuale vendita

"Il campionato appartiene a noi, che lo abbiamo solo dato in affitto. Finora, quelli di una possibile vendita sono solo rumours, però la FIA dovrebbe avere parola in merito ed essere in grado di assistere a un processo di vendita con una consulenza", è la sottolineatura di Ben Sulayem del 26 gennaio. Mese caldissimo pur non essendoci un giro uno in pista. 

La "tregua armata" tra Federazione e FOM arriva con l'assegnazione a Tombazis della gestione delle vicende quotidiane afferenti alla Formula 1, al rapporto tra FIA e team. Ben Sulayem comunica un passo indietro nella misura di un interessamentoverso la F1 solo su questioni strategiche relative al campionato, giustificato con l'operatività data alla nuova struttura Federale.

No ad Andretti? La FIA non vìola le regole

La tregua nelle dichiarazioni regge fino a giugno, quando la candidatura di Andretti Cadillac, ritenuta rispondente ai criteri di selezione della FIA, trova un implicito semaforo verde. "Mi aspetto che le squadre comprendano la nostra posizione. Quello che certamente non farò sarà infrangere le regole". È il 26 giugno e la palla finisce nel campo della FOM, che deve ancora oggi gestire la candidatura Andretti Cadillac e trovare una soluzione che non può essere una bocciatura dai risvolti legali problematici.

Più team semmai meno GP 

Intorno alla vicenda dell'11° team si susseguono le dichiarazioni e il presidente FIA, il 9 ottobre, evidenzia una criticità della F1, su un aspetto prettamente commerciale: "Penso, piuttosto, che a essere troppe siano le gare e non le squadre. Abbiamo bisogno di più squadre e meno gare". È il 9 di ottobre. 

Non sono mancati nel corso del 2023 eventi tragici a coinvolgere Mohammed Ben Sulayem, che ha sofferto la perdita del figlio in un incidente stradale. Episodio sul quale l'ex rallysta non ha mancato di sottolineare gli attacchi personali ricevuti. Poi, un chiarimento sul suo ruolo. È il 25 ottobre quando commenta: "Io sono qui per il motorsport e per lo spirito dello sport. Loro guardano ai soldi come un pezzo della torta e la spartiranno".

La Formula 1 può esistere senza la FIA?

Di certo a essere diverso rispetto al passato è lo stile della presidenza Ben Sulayem. Diverso è anche il valore guadagnato dalla Formula 1 sotto la gestione Liberty Media. Il campionato è reduce da un 2023 record per i numeri delle presenze registrate in pista, nonostante l'assenza totale di competizione al vertice.

C'è un prodotto (il campionato) solido più che mai, al punto che una teoricissima ipotesi di "scissione" della Formula 1 targata Liberty Media dall'egida Federale ha premesse che paiono essere diverse rispetto alle minacce del passato, nate su diverse premesse.

Nel registrare i rumours ad Abu Dhabi, BBC Sport sottolinea un sentimento diffuso, per il quale "se l'azione della presidenza FIA dovesse continuare in un modo ritenuto nocivo allo sport, i proprietari della F1, Liberty Media, perderanno la pazienza e valuteranno una rottura dalla FIA".

Undici mesi più tardi, uno scenario che ritorna.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi