Esclusiva Alunni Bravi: "In F1 arriverà un vero e proprio ribaltone"

Abbiamo intervistato il responsabile della Sauber, che fu collaboratore di As. Racconta la sua storia e parla anche dell'identità e del presente del team, in attesa della metamorfosi Audi

Alberto Sabbatini

06.12.2023 09:04

Da avvocato a giornalista; e poi legale di fiducia di alcuni team, manager di piloti e infine team principal. Alessandro Alunni Bravi, 49 anni, umbro di nascita, non si è fatto mancare nulla in carriera. Quest’anno ha compiuto il grande salto passando dagli uffici della Sauber al muretto del team Alfa Romeo, di cui è stato il responsabile in pista. Uno dei tre team principal italiani in F.1 (assieme a Gunther Steiner di Haas e Andrea Stella di McLaren) anche se a lui non si può attribuire ufficialmente questa definizione perché l’Alfa Romeo-Sauber non aveva nominato un team principal in quanto divideva le funzioni del ruolo fra tre diverse persone: il Ceo Andreas Seidl, Alunni Bravi stesso e il direttore sportivo Beat Zehnder. Alunni Bravi però, anche se è al suo primo anno al muretto, conosce bene il motorsport dove è entrato più di vent’anni fa come giornalista. Proprio di Autosprint. Per noi ha seguito la F1 e le gare minori, poi ha deciso di mettere a frutto gli studi in legge e ha saltato il fosso passando dall’altra parte. Dal raccontare le gesta di team e piloti a fare consulenza legale a team e piloti che dovevano stipulare contratti. Una scelta che lo ha portato pian piano ad entrare nella stanza dei bottoni.

A capire come funzionano le cose nel complicato mondo del motorsport. Che negli ultimi anni, visti gli interessi commerciali sempre più coinvolgenti, ha più bisogno di avvocati e di legali che di meccanici e ingegneri. Alunni Bravi però è partito da una posizione di vantaggio: lui nelle corse non si si è trovato paracadutato per caso, come tanti manager di altri settori piombati un bel giorno in F.1 senza saperne nulla. Lui la passione per le corse l’ha sempre avuta fin quando era stato colpito da bambino dalla febbre Villeneuve. Nella vita gli è mancato soltanto di fare il pilota, anche se ama guidare auto sportive. E unisce la passione e le profonde conoscenze tecniche che ha maturato negli anni, alla conoscenze legali che gli permettono di evitare passi falsi nei contratti e nelle mediazioni. Delle corse conosce davvero ogni aspetto: persino quelli più tragici e cruenti. Avendo passato mesi in Giappone al capezzale del povero Jules Bianchi dopo il grave incidente che lo aveva lasciato in coma. Perché all’epoca Alunni Bravi lavorava per la società che gestiva managerialmente il pilota e in quell’occasione fu costretto ad occuparsi di tutte le incombenze, in una situazione così dolorosa. La vita nei circuiti e negli uffici dei team lo ha temprato ed oggi a 49 anni Alessandro Alunni Bravi è il prototipo del team principal 2.0, il manager del futuro, quello che per far funzionare una squadra F.1 non deve saperne soltanto di pistoni e sospensioni ma soprattutto di relazioni, questioni legali e diritti commerciali. Una chiacchierata con lui non soltanto per parlare di Alfa Romeo e Sauber ma di tutto il mondo della F1, rappresenta un’occasione ghiotta per dare uno sguardo a 360° a questo sport anche da prospettive diverse.

Come ha iniziato?

"Lavorando come giornalista nel mondo delle corse. Fin dall’inizio volevo trovare la maniera di mettere in pratica i mie studi legali nel motorsport; Autosprint mi ha dato l’opportunità di entrare in questo ambiente di cui ero sempre stato appassionato e di farmi conoscere. Poi c’è stata l’opportunità di passare al lato manageriale collaborando nell’organizzazione di una gara di Formula 3000 a Cagliari e del Rally mondiale Italia-Sardinia. Quindi ho fatto il consulente alla Coloni motorsport, il team del mio paese e questo mi ha permesso di affrontare anche gli aspetti legali legati alla gestione manageriale di una squadra".

L’esperienza al muretto Alfa Romeo però lo ha lanciato nell’olimpo della F.1. Pochi possono vantarsi di poter sedere al muretto box, schiacciare il fatidico bottone radio per parlare con team e piloti e dirigere la squadra in pista.

"Una grande responsabilità che la squadra mi ha affidato lo scorso inverno. Quel ruolo mi ha dato visibilità presso il pubblico ma l’esperienza me la sono fatta in fabbrica nei cinque anni precedenti perché è dal 2017 che sono in Sauber. E ho svolto vari ruoli fino a fare il managing director. Occupandomi in pratica di tutti gli aspetti organizzativi e commerciali".

Che voto si darebbe per la tua prima stagione al muretto?

"Mi do sei perché ci ho messo tutto l’impegno possibile senza risparmiarmi, anche se mi rendo conto che i risultati sono mancati".

Qual è stato l’errore più grande della stagione?

"Più che di errore parlerei di enorme delusione: in Ungheria avevamo fatto la miglior qualifica della stagione: 5° Zhou e 7° Bottas. C’era la possibilità in gara di prendere punti pesanti. Invece abbiamo avuto in partenza un problema sull’auto di Zhou: un errore software nella mappatura del brake by wire ha fatto entrare il motore in safe mode. Il pilota è partito a rilento e ha finito per ostacolare proprio Bottas che era dietro di lui! In poche curve abbiamo perso ogni chance di classifica!".

La Sauber è considerata un team piccolo in F.1?

"Siamo 550 persone, la metà di un top team. L’obiettivo con l’ingresso dell’Audi è di passare progressivamente ad almeno 700 persone. E non conto in questo numero i motoristi dell’Audi".

L’Audi è già proprietaria del team?

"No, per adesso ha una quota di minoranza. Nel corso dei prossimi anni acquisirà progressivamente altre quote della società per arrivare alla maggioranza assoluta a inizio 2026. In quel momento il team cambierà proprietà e nome correndo come Audi".

La chiusura del rapporto con Alfa Romeo vi penalizzerà? Si interromperà anche la fornitura con Ferrari per i motori?

"Assolutamente no. Sono due contratti ben diversi. Sauber continuerà a correre motorizzata Ferrari nei prossimi due anni, 2024 e 2025. Il rapporto con Ferrari è molto importante per noi. Per legarci alla Ferrari, sei anni fa, abbiamo rinunciato ai partner precedenti: nel 2017 avevamo due contratti di fornitura in essere, uno con Honda per i motori e uno con McLaren per il cambio. Appena si ventilò la possibilità di un accordo con Marchionne e la Ferrari decidemmo di interromperli: lui voleva riportare il marchio Alfa in Formula Uno, ci siamo parlati e così avviammo la partnership totale con Alfa Romeo e Ferrari".

Però ora vi siete legati ad Audi…

"Audi ha deciso di entrare in F.1 e, per dotarsi di un team, nel gennaio 2023 ha deciso di acquisire una parte della Sauber dall’attuale proprietà. Ferrari è sempre stata informata del piani in essere. Il rapporto con Maranello è solido per i prossimi due anni".

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