F1 2024, dove eravamo rimasti: Aston Martin

F1 2024, dove eravamo rimasti: Aston Martin© Getty Images

Luca Furbatto dà 8 alla sua squadra, sorpresa ad inizio anno poi in difficoltà in una stagione in cui comunque sono arrivati tanti podi e tante lezioni apprese, le quali si spera possano fare la differenza nella futura AMR24, figlia di un team che si sta amalgamando sempre più

29.01.2024 ( Aggiornata il 29.01.2024 11:06 )

La macchina: quella crisi di mezza estate

La AMR23 è stata per Alonso la macchina del ritorno ai piani alti della categoria, ma anche quella, per certi versi, dell'illusione: in alcune gare di inizio campionato tra lui ed il successo c'è stato solo Verstappen, e per alcune settimane Nando ha sognato il ritorno alla vittoria prima che il team perdesse terreno nel processo di sviluppo della vettura. Ma di preciso, in cosa si è persa la AMR23?

Innanzitutto dobbiamo dire che la vettura di inizio anno era una monoposto capace di sprigionare un ottimo livello di carico aerodinamico (il più alto in assoluto in griglia), unito ad una meccanica molto buona che permetteva alla macchina di essere formidabile nelle curve lente, soprattutto in trazione (e questo sorprende se si pensa che la Aston monta la stessa sospensione posteriore della Mercedes, che invece in trazione non è mai stata così competitiva). Quale punto debole la AMR23 aveva un eccessivo drag che il team ha provato a curare, ma è proprio nei primi passi evolutivi che l'ufficio tecnico ha perso la bussola, appannamento coinciso con la nuova ala anteriore portata in Spagna e poi con il pacchetto ben più corposo introdotto in Canada. Gli aggiornamenti, che puntavano ad un ulteriore aumento del carico ma con un rapporto ben più favorevole a livello di efficienza, hanno invece provocato degli effetti indesiderati che il team ha faticato ad individuare, finendo per pasticciare così anche a livello di assetti: perché se non si conosce fino in fondo il pacchetto, poi risulta difficile anche estrarne fuori il massimo potenziale. In altre parole, se non conosci il tuo pacchetto non sai come intervenire, e non sai nemmeno cosa aspettarti a seconda degli interventi, finendo per andare a tentoni. 

In pratica gli sviluppi hanno dato alla macchina nuove caratteristiche, finendo per farle perdere i suoi principali punti di forza, tra cui l'ottima guidabilità complessiva: non a caso con l'estate Stroll si è completamente perso ed anche Alonso non è stato più efficace come in avvio di campionato, finendo per compiere pure lui qualche errore, figlio non solo del nervosismo ma anche di una macchina più difficile da guidare e da portare al limite. Tutto ciò, a catena, ha avuto ripercussioni pure sulla gestione delle gomme, ottimale nei primi GP e ben più critica nella fase centrale del campionato, con la squadra che è arrivata a chiedersi persino quanto potesse aver influito la nuova costruzione portata dalla Pirelli a partire da Silverstone. 

L'esperienza e le comparazioni ripetute hanno poi finalmente dato un quadro più chiaro alla squadra, che pur restando attardata (bastano pochi mesi di sviluppo a singhiozzo, in F1, per rimanere indietro) ha potuto sperimentare un ritorno ad una buona guidabilità confermata dai piloti e finalmente ad un comportamento della vettura prevedibile, non solo alla guida ma anche per i tecnici. Gli ingegneri hanno dunque ritrovato una corretta finestra di funzionamento per la vettura, non ultimo riuscendo a rimettere in relazione gli aspetti che legano meccanica ed aerodinamica, tornando a respirare proprio negli ultimi GP. Difficile dire se basterà in chiave 2024, ma l'importante era non andare nell'inverno con troppi dubbi, ed a quanto pare la squadra è riuscita quantomeno ad evitare questo spauracchio. L'obiettivo della AMR24 sarà dunque portare in pista tutti gli insegnamenti ereditati dalla AMR23, con la speranza di rivelarsi una macchina ancor più versatile della precedente.

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