F1 2024, dove eravamo rimasti: McLaren

F1 2024, dove eravamo rimasti: McLaren© Getty Images

Il recupero prestazionale nel corso del 2023 è stato prodigioso e per questo motivo McLaren sarà una delle più attese nel 2024: il team principal Stella indica come obiettivo primario quello di dare continuità a questa crescita

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30.01.2024 ( Aggiornata il 30.01.2024 09:01 )

La macchina: dalla MCL60 alla MCL38, serve l'ultimo passo

Da un punto di vista qualitativo, il grande pregio della stagione 2023 della McLaren è stato saper affinare passo dopo passo una vettura nata malissimo ma capace di crescere in maniera esponenziale. Per farlo, a Woking è come se si fossero affrontati, ad uno ad uno, tutti i problemi della monoposto, cercando di risolverne uno dopo l'altro. Così, dalla deludentissima MCL60 della prima gara si è arrivati ad una vettura capace di giocarsela con tutti alle spalle della Red Bull, chiudendo la stagione con ancora poche aree lacunose. Baku ha instradato il cambio di concetto, Spielberg è stata l'evoluzione vera e propria (completata con i pezzi giunti poi a Silverstone ed a Budapest) ed infine il pacchetto di Singapore (anche qui solo con Norris e successivamente concesso pure a Piastri per motivi di produzione) ha lavorato sugli ultimi difetti della vettura, il comportamento nelle curve lente. Nel corso dell'anno la squadra ha saputo lavorare molto bene anche sull'efficienza complessiva del progetto, ampiamente migliorata nel corso dell'anno, eccezion fatta per il pacchetto a basso carico.

Tra i punti di forza della MCL60 sono da segnalare l'ottimo comportamento nelle curve veloci, massimizzato da una squadra che ha preferito lavorare sui pacchetti da medio e alto carico per sfruttare in pieno i punti di forza di una macchina capace di esaltarsi nei curvoni veloci già con il primo pacchetto evolutivo. Ottimo il compromesso tra aerodinamica e meccanica, e non a caso la MCL60 era l'unica, oltre alla Red Bull, ad avere la sospensione anteriore di tipo pull-rod: la MCL60 non era dotata della stessa impostazione "anti-dive" della RB19, ma oltre che i cinematismi il disegno della sospensione influenza chiaramente anche l'aerodinamica ed i suoi flussi, gestiti evidentemente molto bene dalla monoposto britannica. 

Se i pacchetti da medio e alto carico sono stati i punti di forza della vettura, per il nuovo modello la squadra dovrà preoccuparsi di compiere l'ultimo passo che dovrebbe garantire alla McLaren, almeno in teoria, di lottare con i primi su ogni circuito. Anche per massimizzare i pregi della vettura, la squadra nel corso del 2023 ha un po' lasciato da parte i pacchetti da basso carico, tant'è che Monza e Las Vegas sono state le due gare più difficili della seconda parte del campionato.

Questo pacchetto andrà per forza di cose migliorato, insieme all'area che la monoposto ha sofferto di più, quella delle curve lente. In generale le curve lente non sono state le sezioni più gradite della MCL60, la quale tuttavia a Singapore ha dimostrato di saper andare bene: il discorso è più generale e porta a parlare di una combinazione tra aerodinamica e meccanica a livello di assetti nelle curve lente che la MCL60 non sempre ha saputo digerire (perché a Singapore, contrariamente a Las Vegas, si corre con pacchetti da alto carico). Oltre a questo, alla futura MCL38 si chiederà di essere meno sensibile alle temperature (la vettura 2023 tendeva a soffrire con temperature troppo elevate) e possibilmente un pochino più facile da guidare: il potenziale sulla MCL60 c'era, ma non sempre era facile da raggiungere in termine di guidabilità.

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