Singapore 2008, Smedley: "Chiaro da subito ciò che era accaduto"

Singapore 2008, Smedley: "Chiaro da subito ciò che era accaduto"© LaPresse

L'ingegnere di pista di Felipe Massa ha raccontato di aver compreso immediatamente la dinamica strana dell'incidente di Piquet, per poi giungere ad una certezza dopo pochi replay

31.01.2024 ( Aggiornata il 31.01.2024 12:16 )

Poche altre volte il rapporto tra ingegnere di pista e pilota è diventato così profondo come nel caso di Robert Smedley e Felipe Massa. Una collaborazione professionale sfociata in una grande amicizia, un legame che li ha visti sfiorare il titolo in Formula 1 nella stagione 2008. Quell'annata è stata segnata da tanti episodi, ma uno su tutti: l'incidente di Nelson Piquet junior a Singapore. Un incidente che è risultato immediatamente strano a Smedley, come ha raccontato lui stesso.

E se dessero ragione a Felipe?

In una lunga intervista a The Race, l'ex ingegnere di Jordan, Ferrari e Williams è tornato sull'episodio più controverso al quale ha assistito in carriera, ma soprattutto sulla volontà di Massa di perseguire le vie legali: "Sono sempre stato una persona che, qualunque cosa sia accaduta ieri, sia nel bene che nel male, mi alzo, riparto e vado avanti. Mi interessa più quello che succede oggi, domani e dopodomani piuttosto di quello che è accaduto ieri. Ma questa è la mia opinione personale. Quello che dirò è che questa è una cosa alla quale Felipe tiene molto. Non è un segreto che Felipe sia un mio caro amico, per me è come un fratello minore. Se questo è qualcosa che sente fortemente e con passione, e quando ne parla è molto convincente sul fatto che lo faccia per senso di giustizia, è giusto che ognuno abbia il diritto di perseguire ciò che ritiene sia giusto. Questo è il caso di Felipe. Non ho idea di come andrà a finire, per ora tengo d'occhio la situazione, è tutto quello che posso o voglio fare. E' un contesto interessante, ma mi chiedo cosa accadrebbe se la situazione venisse ribaltata, cosa si aprirebbe a quel punto in termini di decisioni sportive prese in passato, non solo in Formula 1. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, ma è semplicemente un punto davvero intrigante di tutto questo. Se ci sarà una decisione a favore di Felipe, allora sarà molto interessante vedere il modo in cui lo sport affronterà le decisioni ingiuste del passato".

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Dinamica chiara da subito

Parlando invece nello specifico di Singapore, Smedley ha ammesso di aver compreso subito che fosse un incidente strano, considerando soprattutto la dinamica ed il tipo di curva da bassa velocità: "Il problema al tubo della benzina non aveva niente a che fare con quello che è successo, lì siamo noi che abbiamo sbagliato. Per quanto riguarda l'incidente, ho pensato 'strano' guardando il replay, poi al terzo replay ho detto 'ok, ho capito cosa è successo'. Fu subito evidente ciò che era accaduto. Poi le ramificazioni, le ripercussioni e come ottenere giustizia sono un'altra questione. Nella mia ristretta cerchia all'interno della Ferrari credo che nessuno avesse comunque il minimo dubbio su quanto accaduto nell'incidente".


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