Caccia grossa per le rivali della Red Bull

Caccia grossa per le rivali della Red Bull

Le sfidanti, Ferrari in testa, presentano progetti aggressivi

15.02.2024 16:30

I giochi sono fatti. Rien ne va plus, per dirla alla croupier. Le sfidanti della Red Bull hanno mostrato tutte il loro gioco e le rispettive puntate. Certo, per quello che si può vedere e leggere tra le righe, in presentazioni che di solito servono più per nascondere e deviare che non per evidenziare. Tuttavia la morale di fondo, il sottotesto e il segnale generale hanno e vantano sufficiente chiarezza. Ed esprimono un segnale comune: le rivali al trono RBR alzano la puntata e mirano al pieno, di fatto avendo realizzato progetti innovativi e aggressivi rispetto all’annata precedente, completamente dominata dalla RB19. E tale, del resto, deve essere secondo logica il cammino.

Ferrari e Merceds lanciano la sfida

In questa formula tecnologico-regolamentare che durerà ancora due stagioni, 2024 e 2025, nella penultima annata, ovvero questa, in attesa della rivoluzione 2026 si lancia un progetto nuovo di pacca, tendenzialmente in soluzione di continuità rispetto al precedente, e in quella finale si bada a svilupparlo, restando nel solco tracciato. Questo, quindi, è l’anno di rottura e quello successivo, fatte salve eventuali eccezioni, sarà quello d’affinamento e sviluppo per ciascuno. La sola che non ha alcun bisogno di strafare e di rompere col passato, non casualmente, è proprio la regina madre Red Bull. La Ferrari, in ogni caso, con la SF-24 per Leclerc e il pre-giubilato Sainz, ha cambiato tanto, realizzando un progetto che guarda avanti e muta binario, rispetto al precedente. Con un avantreno più massiccio e fiancate redbulleggianti, anche se i veri valori della macchina giacciono nascosti coperti dal nero delle pelli in carbobio, utilizando quel colore celante divenuto ormai grande alleato del camuflage. Stesso discorso per la Mercedes con la W15 by James Allison, che finalmente, dopo due annate buttate via a inseguire i sogni delle fiancate miniaturizzate, a sua volta si presenta con pontoni omaggianti la Red Bull e una forma complesiva della monoposto del tutto diversa dalla due sfortunate consorelle progenitrici, quelle dell’unica vittoria in due stagioni, ovvero il peggior score possibile per il team di Toto Wolff che punta ora non solo a risorgere ma anche a tornare bello cattivo in lotta per l’iride, con Russell e Hamilton, pur partente in direzione Ferrari.

Cosa hanno fatto gli outsider

Figlia, anzi, cugina stretta della Mercedes è anche la nuova Aston Martin, che ne condivide sospensioni, cambio e gran parte del retrotreno, a sua volta erede della verdona vista nell’ultima parter del campionato, peraltro con poche fortune. Ma la sfidante più attesa, Ferrari a parte, resta la McLaren, che con la MCL38 lancia un segnale che rispetta le anticipazioni fornite dal team principal Andrea Stella già nel corso dell’inverno. Quella di essere, cioè una monoposto da sviluppo coraggioso. Ossia un equo compromesso tra la cointinuità verso la resuscitata MCL60 e la voglia e l’esigenza di andare oltre. A caccia, finalmente della Red Bull. Per il resto, qualche segnale di vitalità dalla Alpine, solo la livrea nuova dalla Williams, pochi lampi dalla Haas e dalla Sauber, e un vero bel bengala nel cielo solo da parte della Racing Bull, ex Toro Rosso ed ex Alpha Tauri, con una monoposto raffinata, interessante, ispiratissima alla cuginetta nobile RB19 e quindi già di per sé nata bene e promettente assai. Adesso la parola passa a motori e cronometri, tra filming days e test collettivi in Bahrain, in attesa che lo show vero e proprio abbia inizio. Che vinca il migliore. Anzi, come replicava l’allenatore della Triestina Nereo Rocco, sperem de no.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi