In griglia stanno scomparendo i colori: non il massimo della riconoscibilità, ma i team lo stanno facendo con il preciso intento di risparmiare peso e trarne benefici prestazionali. Ecco quanto si guadagna a non colorare le vetture
Il nero sta bene su tutto, è una legge non scritta della moda. A quanto pare anche in F1 si sono piegati a questa tendenza, ma ovviamente non per questioni estetiche: sulle vetture 2024 il nero è sempre più dominante, ma per motivi prestazionali. Ecco perché.
Come è ovvio immaginare in un mondo che sta attento al grammo per le questioni di peso e che punta a qualunque dettaglio per tirare fuori un centesimo di prestazione, la scelta cromatica del nero è precisa e voluta. Il nero, che altro non è che carbonio esposto (cioè parti di telaio e carrozzeria non ricoperte da vernice colorata), viene lasciato in bella vista perché le colorazioni impongono del peso aggiuntivo e, seppur minimo, questo peso lo si paga in termini prestazionali. In un ciclo tecnico in cui si fa fatica a stare vicini al peso minimo, le squadre hanno scelto di non colorare alcune porzioni della propria vettura con più frequenza rispetto al passato (ma non è una novità assoluta) proprio per risparmiare peso.
Il guadagno è di poche centinaia di grammi, ma tutto fa, soprattutto se una squadra riesce con questo risparmio ad andare sotto al peso minimo (attualmente di 798 chilogrammi). Se si riesce in questo intento, si può utilizzare la zavorra per raggiungere il peso minimo, e disporre la zavorra a piacimento aiuta a migliorare la distribuzione del peso e quindi il bilanciamento della monoposto.
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