Pirelli, in Canada con minor surriscaldamento che in passato

Pirelli, in Canada con minor surriscaldamento che in passato© Pirelli

Dalle nuove gomme ci si attende una più ampia finestra di funzionamento che non in passato. Meteo da monitorare, con le consuete sfide di Montreal

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Fabiano Polimeni

14.06.2022 ( Aggiornata il 14.06.2022 11:31 )

Montreal due anni dopo - tanti ne sono trascorsi dall'ultima edizione del GP del Canada - non presenterà solo un nuovissimo paddock e pitlane. Presenterà uno scenario inedito sul fronte gomme, diversissime per mescole e costruzione, oltreché misura. Formalmente sono ancora le C3, C4 e C5 quelle elette per il week end ma dalle caratteristiche del tutto diverse.

In passato, la gara in Canada - quando corsa su pista asciutta - non ha mancato di proporre una sfida anche con  temperature molto elevate. Non sarà così, a guardare le previsioni meteo sul week end, quest'anno. È previsto il rischio pioggia al sabato, gara attesa su pista asciutta e, nel corso della tre giorni, temperature massime nell'ordine dei 23° C. 

Trazione e frenata in cattedra

È il contesto nel quale le Pirelli andranno ad affrontare un circuito tutto frenate e ripartenze in trazione. Sono le fasi di sollecitazione maggiore per gli pneumatici, in assenza di significativi carichi laterali (1/5 e stress medio 3/5). L'importanza di muoversi agili tra i cordoli, accelerare senza subire pattinamenti e staccare con la monoposto stabile, genera la prestazione a Montreal. Il tutto con un assetto che storicamente è scarico sul fronte delle ali. In realtà, non sono mancate alcune interpretazioni da medio carico nel recente passato, pure rivelatesi vincenti.

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Pirelli prescrive pressioni minime di gonfiaggio di 23 psi all'avantreno e 20,5 psi al retrotreno, in quello che dovrebbe essere un GP su un'unica sosta ai box. Fu la strategia vincente nel 2019.

Pista in grande evoluzione

"Il Gran Premio del Canada ha una serie di incognite con cui i team dovranno fare i conti: il meteo è spesso variabile, tutti i dati disponibili sono vecchi di tre anni, la gamma di pneumatici è completamente diversa rispetto all’ultima volta, con mescole e strutture rinnovate", commenta Mario Isola. 

Alcuni elementi della tracciatura sono simili a Baku, come l'importanza delle fasi di trazione e frenata. Sarà notevole, poi, l'evoluzione della gommatura tra venerdì e domenica, motivo per il quale le indicazioni sul passo gara e il comportamento degli pneumatici andrà "corretto" sulla base di maggior aderenza in arrivo nell'arco del week end. Il tutto, salvo pioggia a lavare la gommatura.

"Una pista che viene usata raramente, determinerà un livello di evoluzione molto alto. Rispetto all’ultima volta a Montréal, le mescole dovrebbero risultare più stabili e con finestre di utilizzo più ampie, consentendo ai piloti di spingere di più in ogni stint, con un rischio di surriscaldamento molto più basso", prosegue Isola.

"Un aspetto interessante di questo circuito che potrebbe influenzare le strategie è il tempo che richiede il passaggio ai box: un pilota può entrare e uscire dalla pit lane in meno di 20 secondi, tra i tempi più bassi del calendario".


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