GP Australia da incubo: Verstappen vince nel caos, Sainz 12° per una penalità e Leclerc ko

GP Australia da incubo: Verstappen vince nel caos, Sainz 12° per una penalità e Leclerc ko© Getty Images

A Melbourne succede di tutto: in una gara che vede Leclerc fuori al primo giro, ci sono tre partenze da fermo di cui l'ultima particolarmente caotica che riscrive tutta la classifica, ed in seguito alla quale Sainz rimedia una penalità che lo fa retrocedere dal 4° al 12° posto. Podio per Hamilton e Alonso

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02.04.2023 ( Aggiornata il 02.04.2023 09:51 )

Una domenica di follia a Melbourne. Vince Verstappen in una corsa condizionata da tre ripartenze ed una procedura finale caotica, podio per Hamilton e Alonso. Leclerc ko in avvio, Sainz 12° dopo una penalità.

Super partenza delle Mercedes, Leclerc subito ko

Scelte strategiche differenti in griglia di partenza: 13 piloti vanno con la mescola media, 4 con la morbida (le due Alpine e le due Alfa Romeo) e 3 con la dura (De Vries, Sargeant e Perez). Bottas e Perez si avviano dalla pit-lane, con Checo dotato della terza batteria e della terza centralina.

Al via ottimo spunto di Russell che si porta al comando in curva 1, con Verstappen che uscendo male dalla prima chicane si rende vulnerabile verso curva 3 favorendo l'attacco di Hamilton, bravissimo a passare Max per la seconda posizione proprio in curva 3. Dietro di loro bagarre che condanna Leclerc: Charles attacca all'esterno, si tocca con Stroll, ha la peggio e finisce nella ghiaia dopo appena tre curve. Dentro la safety car per rimuovere la Ferrari, con la classifica così cristallizzata: Russell, Hamilton, Verstappen, Sainz, Alonso, Albon, Stroll, Gasly, Hulkenberg, Tsunoda, Norris, Magnussen, Piastri, De Vries, Ocon, Zhou, Sargeant, Perez e Bottas. Intelligente Perez: doppio pit-stop per passare alla media e poi di nuovo alla dura, nella speranza di andare fino in fondo.

Albon a muro, bandiera rossa

La safety car rientra dopo tre giri, ma la bandiera verde dura poco in quanto al sesto passaggio Albon perde il controllo tra curva 6-7 e finisce a sbattere. Altra safety car, cosa che induce Russell e Sainz ad azzardare il pit-stop, ma poco dopo la direzione gara decide di esporre la bandiera rossa per togliere ghiaia e detriti, sfavorendo chi, come George e Carlos, aveva appena deciso di fermarsi. Così, classifica cristallizzata con un nuovo ordine: Hamilton, Verstappen, Alonso, Stroll, Gasly, Hulkenberg, Russell, Tsunoda, Norris, Piastri, Sainz, De Vries, Ocon, Perez, Zhou, Bottas, Sargeant, Magnussen.

Si riparte

La direzione gara opta per una partenza da fermo. Tutti su gomma hard ad eccezione di De Vries e Sargeant, entrambi su gomma media. Allo spegnimento dei semafori Hamilton resta davanti a Verstappen ed Alonso, bravo Gasly a portarsi quarto davanti a Russell (due posizioni guadagnate), Stroll, Hulkenberg. Sainz guadagna subito una posizione su Piastri, mentre Perez resta invischiato in sedicesima posizione. Nelle retrovie rischio in curva 3 per De Vries, che va leggermente lungo perdendo qualche posizione.

La fuga di Hamilton dura poco, perché già al 12° passaggio per Verstappen, nel tratto in velocità verso curva 11, è un gioco da ragazzi passare la Mercedes data la grande differenza nella velocità di punta a favore della Red Bull.

Nei primi giri di gara vera bene Russell e Sainz, che recuperano qualche posizione: George si porta 4° passando Gasly, Sainz invece passa in successione Norris, Tsunoda, Hulkenberg e Stroll. Altro colpo di scena al 18° giro, con Russell ko: fumo e fiamme in uscita dal retrotreno della Mercedes numero 63. Virtual safety car per qualche istante, data la W14 piantata in uscita dalla pit-lane.

Con la bandiera verde gara molto solida da parte di Sainz, che al 25° giro alla staccata di curva 3 porta a casa un gran sorpasso su Gasly per la quarta posizione.

Max in controllo

Con il passare delle tornate la superiorità di Verstappen è netta, tanto che Max inizia a mettere decimi su decimi tra sé ed Hamilton fino a creare un gran bel margine di sicurezza. Confronto aperto invece per la seconda posizione, con Lewis, Alonso, Sainz, Gasly e Stroll tutti piuttosto vicini tra loro. Questa situazione prosegue per gran parte di gara, mentre nelle retrovie la rimonta di Perez non è così agevole: Sergio si sbarazza di Norris per l'ottava posizione solamente al 43° dei 58 giri in programma, ed alla tornata successiva passa al 7° posto superando anche Hulkenberg. 

In tutto ciò Verstappen si concede pure un leggero lungo in frenata in curva 15, ma niente che metta a repentaglio il suo grande vantaggio.

Bella invece la battaglia tra Norris ed Hulkenberg per l'8° posto: dopo alcuni tentativi, ha la meglio Lando nei confronti del tedesco.

Il colpo di scena arriva al 54° giro, con la posteriore destra di Magnussen che resta in mezzo alla pista tra curva 2 e 3 in seguito ad un presunto contatto con il muretto esterno. Safety car e poi bandiera rossa per i troppi detriti con appena 3 giri da percorrere.

Gara di due giri, e invece succede il disastro!

Un giro di riscaldamento, poi terza partenza da fermo della giornata per una mini-gara di 2 giri. La classifica al terzo via dice Verstappen, Hamilton, Alonso, Sainz, Gasly, Stroll, Perez, Norris, Hulkenberg, Ocon, Piastri, Zhou, Tsunoda, Bottas, Sargeant, De Vries. Tutti ovviamente con gomma morbida. Allo spegnimento dei semafori succede un disastro: Sainz tocca Alonso che si intraversa, nelle retrovie succede scompiglio e finiscono fuori le due Alpine, Sargeant, De Vries con lunghi da parte di altri, tra cui Stroll che finisce in ghiaia in curva 3. Un disastro totale insomma, con un'altra, inevitabile bandiera rossa che impone riflessioni alla direzione gara, che infatti congela tutto in attesa di prendere una decisione.

La decisione arriva dopo parecchi minuti: si decide di effettuare l'ultimo giro sotto safety car, in modo da transitare sotto la bandiera a scacchi, con la classifica della partenza precedente, ma ovviamente senza le macchine incidentate, seppur previste in classifica. Così, l'ultima tornata è pura passerella: per tutti ma non per Sainz, che viene sanzionato di 5" per l'episodio alla terza ripartenza in curva 1 con Alonso.

Dunque un giro dietro safety car e passaggio sul traguardo per prendere bandiera a scacchi: vince Verstappen, poi Hamilton, Alonso, Sainz, Stroll, Perez, Norris, Hulkenberg, Piastri, Zhou, Tsunoda e Bottas. Sainz, 4° sul traguardo, scivola al 12° posto.

L'ordine d'arrivo


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