Hamilton: serve un freno alla superiorità Red Bull. Max risponde

Il dominio prodotto da Red Bull in due stagioni di regolamenti incentrati sull'effetto suolo vale ricordare da dove nasce, da quali premesse.

Era il 2021, proprio in Austria la lotta per il titolo vedeva Mercedes "giurare" di non sviluppare la monoposto per non pregiudicare il progetto successivo, il passaggio all'effetto suolo nel 2022. Più o meno, Wolff, allora, riassumeva il concetto così: non svilupperemo la macchina fino all'ultimo, rischiando di essere a 2" nel 2021. Come andò quella determinazione è noto. Mercedes (ovviamente) a sviluppare la W12 come Red Bull.

Furono le ultime due squadre a spostare risorse sui nuovi progetti. Red Bull, diversamente da ogni altro team, ha avuto intuizioni, idee, interpretazione corretta del regolamento, al punto da presentarsi con un vantaggio tecnico enorme nel 2022. Mascherato da un progetto sovrappeso, sì. Di più: sono state fatte scelte tecniche con del potenziale di sviluppo, dove altri hanno imboccato una direzione competitiva inizialmente ma plafonata nella crescita.

Imporre una data limite all'inizio della progettazione

Oggi, dopo 18 mesi di regolamento a effetto suolo, un po' tutte le squadre hanno imboccato soluzioni tecniche pensate a Milton Keynes. Premessa necessaria, è il contesto nel quale si registrano le parole di Lewis Hamilton. 

Mercedes per due anni di seguito sbaglia il progetto e non è l'unico team ad aver peccato di mancanza di competitività. 

Per riequilibrare il campo, Lewis suggerisce un limite, imposto dalla Federazione, sul momento in cui le squadre possono iniziare il lavoro sulle monoposto dell'anno successivo.

"Red Bull è già concentrata sul prossimo anno, sono così avanti che non hanno bisogno di cambiare la macchina di quest'anno", dichiara Lewis in Austria. Vero, non hanno bisogno di cambiare per scelte corrette. È un vantaggio competitivo. 

"La Fia dovrebbe fissare un momento dal quale tutti possono iniziare a lavorare allo sviluppo della macchina del prossimo anno. Diciamo: dal 1 agosto. Così, nessuno può costruirsi un vantaggio, perché è qualcosa che è davvero una rottura".

I limiti della F1 del budget cap e dei test zero

Nel ragionamento di Hamilton, semmai, emergono altri limiti alle possibilità di recupero di squadre non competitive tanto quanto Red Bull. Da un lato la F1 ha scelto la strada del contenimento dei costi con il budget cap. Impone, in realtà, già dei limiti alle possibilità di ricerca e sviluppo con il tetto ore spendibili al simulatore in base al posizionamento nel mondiale.

È una F1 che da decenni ormai ha abolito i test e, nei fatti, i week end di gara diventano occasioni di prova e conferma dei dati ottenuti dalle simulazioni. Recuperare terreno, con queste limitazioni, è un'impresa impossibile nell'arco di un campionato. Se, poi, le rivoluzioni tecniche tardano ad attuarsi per scelte errate delle squadre che devono rimontare, allora non sembra essere Red Bull il centro del problema.

La replica di Verstappen

Hamilton giustifica la differenza tra il dominio (lungo) della Mercedes e questo ciclo iniziato da due stagioni in Red Bull: "Noi non abbiamo mai iniziato presto tanto quanto loro. È qualcosa che ha bisogno di un cambiamento, perché quanto accade adesso è la ragione di un dominio così lungo e continuano a consentirlo. La Ferrari era avanti e accadeva la stessa cosa, poi lo stesso con Red Bull e Sebastian al tempo. Iniziano prima e sono sempre avanti".

Considerazioni che non hanno mancato di sollevare una replica da parte di Max Verstappen.

"Non parlavamo così quando lui vinceva i campionati, giusto? Quindi non credo che dovremmo parlarne adesso. È così che funziona la Formula 1. Quando hai una macchina competitiva è fantastico, però a un certo punto devi guardare al prossimo anno. Molte cose nella vita sono ingiuste e devi affrontarle". 

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