Ferrari, la Sprint in Brasile e l'importanza del lavoro al simulatore

Ferrari, la Sprint in Brasile e l'importanza del lavoro al simulatore© Ferrari

A Interlagos si corre un week end con una sola sessione di fatto utile per mettere a punto gli assetti. Mekies presenta la sfida per una Ferrari chiamata a dare un segnale dopo il Messico

Fabiano Polimeni

10.11.2022 ( Aggiornata il 10.11.2022 09:21 )

La Ferrari si affaccia a una verifica da ultimi giorni di scuola, a Interlagos. Il GP del Brasile (qui trovi gli orari del week end) darà l'occasione per mostrare altre prestazioni rispetto alla delusione messicana, dove le F1-75 hanno sofferto oltre il prevedibile sul fronte power unit e con le conseguenti scelte d'assetto. 

Interlagos è un circuito da compromessi nel bilanciamento aerodinamico. In condizioni ideali, un carico medio-alto è fondamentale per fare il tempo e gestire al meglio le gomme nel settore centrale; sul primo e ultimo tratto di pista, invece, la spinta della power unit - dell'ERS nello specifico - è cruciale per non dover barattare con assetti più scarichi le esigenze di velocità massima. 

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Pista impegnativa sulle scelte d'assetto

Laurent Mekies introduce le insidie di un week end nel quale serve dare un segnale di vivacità e competitività, registrata nell'ultima occasione solo a Singapore. "Interlagos è uno dei circuiti classici del calendario. È una pista con tanto carattere, che propone un mix superbo di curve da media velocità, con lunghi rettilinei e diversi saliscendi. Per questo è così impegnativo a livello di assetto e di scelta del carico aerodinamico. È anche una pista sulla quale spesso si deve fare i conti con la pioggia battente il che rende le gare qui ancora più imprevedibili".

Fattore meteo che conferma il rischio pioggia sui tre giorni, con maggiore probabilità ma precipitazioni contenute tra venerdì e sabato; più intensa la pioggia, invece, al mattino di domenica. 

La sfida: trovare la quadra in un'ora di libere

Si va verso un fine settimana da "imperfezioni" nella preparazione delle monoposto. La gara Sprint dà solo un'ora al venerdì mattina per trovare la quadra e, visti gli equilibri d'assetto da ricercare, potrebbe essere un fattore cruciale più che su altri circuiti sui quali si è corsa la gara breve quest'anno
"Con il formato Sprint si va in qualifica dopo appena un’ora di prove libere, e questa è la principale insidia: da quando entri in Q1, infatti, non puoi più toccare il set-up. Questo dunque mette in particolare evidenza le capacità del team nel preparare il weekend a casa. 

Mi riferisco alle simulazioni che facciamo approcciando la corsa e anche al lavoro che i nostri piloti svolgono fisicamente al simulatore", commenta Mekies. 

"Per i piloti è particolarmente impegnativo, perché impone loro di spingere al limite dopo pochissimi giri di assaggio della pista. Per la squadra un weekend con la Sprint è un po’ come un Gran premio di 400 km interrotto da una bandiera rossa dopo un quarto di gara, 100 km, appunto la lunghezza della Sprint". 


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