Sainz, è nell'aerodinamica la risposta alla gestione gomme

Sainz, è nell'aerodinamica la risposta alla gestione gomme

Reduce dal podio di Monza, Sainz approfondisce quanto la superiorità Red Bull sia nella gestione gomme in gara. Un limite che la Ferrari 2024 dovrà curare lavorando sull'aerodinamica

Fabiano Polimeni

04.09.2023 14:13

Chiedere di più, a questa Ferrari, era oggettivamente impossibile. I limiti tecnici della SF-23 sono arcinoti. La superiorità della RB19, pure. Così, da Monza si riparte con un Sainz formato-maxi per il week end messo in pista. I piloti sfruttano la Rossa al meglio, su un terreno che, dopo gli indizi di Spa, era altamente prevedibile si rivelasse favorevole.

Singapore sarà la prossima tappa, poi una Suzuka destinata a essere tra i passaggi critici dell'anno. O forse no, se gli insegnamenti sulla gestione gomme avuti a Silverstone saranno stati metabolizzati. Insomma, resta una Ferrari che rientrerà nella lotta con Mercedes, McLaren, Aston Martin. Non-avversari a Monza.

Solo Red Bull ha fatto meglio

"Rispetto a Mercedes e altre squadre è sembrato in questo week end che avessimo un ritmo discreto. Se facciamo il confronto con Red Bull, sono state chiaramente le più veloci, soprattutto dal giro 5-6, quando le gomme arrivano in temperatura, diventano più calde e offrono meno aderenza rispetto alla gomma nuova dei primi 5 giri. È il punto sul quale chiaramente Red Bull riesce a fare la differenza", commenta Sainz nel dopogara, approfondendo stato di salute della Ferrari monzese e degli avversari diretti. 

Ancora sulla gestione gomme in gara, Carlos spiega come Red Bull riesca "sia a gestire maggiormente tenendo un buon ritmo, oppure, a spingere di più ma degradare meno e trovare un passo più veloce. 

È difficile. Stiamo provando a trovare la soluzione e il modo di procedere. Credo che molto sia dovuto all'aerodinamica e dobbiamo continuare a lavorare sul nostro pacchetto per il prossimo anno". Sui circuiti da alto carico torneranno le valutazioni e le difficoltà registrate in questo campionato.

Gomme in crisi con un solo pit-stop

La decisione di girare più scarichi per sfruttare il vantaggio in rettilineo ha pagato, anche perché l'unica che consentisse alla Ferrari di giocarsi la qualifica per come è riuscita a fare. Certo, le difficoltà di assetti aerodinamici molto scarichi, sul fronte gomme, è una condizione nota a Monza. 

"La gara per me era più da due pit-stop, ho sentito un degrado elevato", spiega Sainz. "Abbiamo deciso per un pit perché erano le indicazioni delle simulazioni prima della gara. Sinceramente, però, mi sono ritrovato in ciascuno stint con 5 giri di troppo da dover effettuare. Negli ultimi 4 giri con le gomme medie non avevo più gomma; lo stesso per gli ultimi 5-10 giri con le dure: per questo scivolavo tanto".


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