Pirelli, che sfida a Las Vegas: pressioni alte, ecco perché

Pirelli, che sfida a Las Vegas: pressioni alte, ecco perché© Pirelli

La basse temperature ambientali, un week end che si disputerà in notturna e la configurazione del tracciato portano Pirelli a determinate scelte nella gestione delle gomme C3, C4 e C5

Fabiano Polimeni

13.11.2023 15:32

C'è molta curiosità per scoprire dal vivo la tracciatura del GP di Las Vegas, come c'è curiosità intorno al comportamento delle gomme, chiamate a una sfida insolita: operare a temperature ambientali e di asfalto molto basse.

Il week end in notturna proporrà valori nell'ordine dei 10° C circa e, diversamente da una sessione di test invernali, non ci sarà il sole a rendere un po' più tiepido l'asfalto. In aggiunta, mancano vere curve in appoggio, che contribuiscono a generare temperatura sugli pneumatici.

Pirelli porta la gamma più morbida delle mescole 2023: C3, C4 e C5. In agguato c'è un graining con il quale convivere. Altri fattori tecnici chiave, con i quali i team dovranno fare i conti, saranno i livelli di gommatura (bassa) dell'asfalto e lo sporco che tra le sessioni di venerdì e sabato tornerà in pista, vista la riapertura al traffico delle strade. Fino a un rischio pioggia sensibile su qualifiche e gara.

L'incognita dell'asfalto

"Sia per le squadre che per noi, sarà anche una sfida tecnica particolare che affronteremo senza alcun punto di riferimento, ad eccezione delle simulazioni. Nessuno, infatti, ha mai corso sul Las Vegas Strip Circuit, un tracciato lungo 6,12 chilometri – secondo soltanto a Spa-Francorchamps nel calendario iridato di quest’anno – e caratterizzato da tre rettilinei e 17 curve. L’asfalto sarà un mix fra il manto stradale cittadino, in particolare sulla Strip, e parti totalmente riasfaltate per l’occasione, aggiungendo così un’ulteriore incognita", commenta Mario Isola. "Va tenuto presente, inoltre, che non ci saranno gare di contorno al Gran Premio e che il tracciato sarà riaperto al traffico stradale per buona parte della giornata, il che non dovrebbe permettere il consueto livello di gommatura dell’asfalto e il conseguente miglioramento delle condizioni di aderenza". 

Pressioni minime elevate dettate dalle temperature

Pur non essendoci un particolare impegno sulle gomme, Pirelli prescrive pressioni minime di gonfiaggio molto alte, visti i 27 psi sull'asse anteriore e i 24,5 psi al posteriore. Uno dei parametri con i quali le squadre si troveranno a giocare sarà quello del camber, per provare a generare temperatura. Un parametro, tuttavia, che Pirelli limita a -3 gradi sulle gomme anteriori, contro i consueti -3°25'. Al posteriore, non oltre -1°75'.

Una scelta che Isola spiega così: "Sono valori la cui definizione è dovuta sia alle basse temperature attese durante le sessioni sia alla configurazione del tracciato. Va tenuto presente, infatti, che il freddo riduce la differenza tra la pressione delle gomme a vettura ferma e quella stabilizzata, quando la vettura gira in pista: in movimento, quindi, la pressione crescerà meno che su altri circuiti a causa delle basse temperature dell’asfalto. A regime, pertanto, stimiamo che la pressione in pista rimanga inferiore ai valori registrati su altri tracciati particolarmente impegnativi per i pneumatici come, ad esempio, la stessa Baku".

Secondo le simulazioni Mercedes, le velocità massime registrate dovrebbero essere, tuttavia, più in linea con quanto visto a Monza e, in tema di configurazione aerodinamica, Isola aggiunge: "Ci aspettiamo vetture con un livello di carico aerodinamico piuttosto basso, simile a quelli utilizzati su tracciati come Baku o, ancor più verosimilmente, Monza: la velocità di punta sarà infatti un aspetto molto importante da tenere in considerazione per essere competitivi.

Inoltre, tutte le sessioni si svolgeranno in notturna, con temperature dell’aria e dell’asfalto decisamente inusuali per un weekend di gara, più simili a quelle che s’incontravano quando i test di inizio stagione si svolgevano in Europa. Le lunghe percorrenze in rettilineo renderanno ancor più complicata la fase di riscaldamento dei pneumatici in qualifica ma anche il mantenimento di una temperatura adeguata in gara, riproponendo – in maniera probabilmente più esasperata – una condizione che si verifica di solito a Baku".


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