GP Usa, test gomme 2023: cosa cerca la Pirelli

GP Usa, test gomme 2023: cosa cerca la Pirelli© LAPRESSE

La casa milanese per la prossima stagione punta a specifi obiettivi sul suo prodotto: meno sottosterzo, più sicurezza per le maggiori richieste di carico, una C1 più performante ed una C3 più intermedia tra C2 e C4

Presente in

22.10.2022 ( Aggiornata il 22.10.2022 11:10 )

Bel tempo, pista tecnicamente completa e per questo ricca di indicazioni. Austin si è rivelata essere un buon banco prova per i test Pirelli nell'ottica del 2023, quando la casa milanese darà alle squadre un prodotto non troppo differente rispetto a quello del 2022, ma con mirati e precisi interventi. Le libere 2 del GP degli Usa sono state un test generale per impostare l'ultima parte del lavoro richiesto alla Pirelli.

GP Usa: gli orari del fine settimana

Sottosterzo e sicurezza punti fermi dello sviluppo

Parallelamente ai risultati cronometrici, è andato avanti il programma di sviluppo della Pirelli, per un piano finalizzato al lavoro sui diversi tipi di mescola. Ricordiamo che nelle libere 2 di Austin ogni pilota doveva completare un totale di 26 giri, concludendo quattro run: due di qualifica e due in configurazione di gara, con differenti carichi aerodinamici.

Il prodotto 2022 della Pirelli è stato complessivamente promosso, e questo è il motivo per cui la casa milanese per la prossima stagione punterà ad una leggera evoluzione piuttosto che ad una rivoluzione. Nel lavoro per il 2023 si è puntato (e si punterà in questi mesi) a diminuire il sottosterzo che questa generazione di vetture accusa alle basse velocità, ed in generale si è lavorato anche in funzione della sicurezza: dal momento che le vetture 2023 avranno più carico rispetto alle 2022 (normale, con i ritmi di sviluppo che ci sono), la Pirelli dovrà tenere presente questo carico aggiuntivo per evitare che le gomme finiscano per soffrire troppo i carichi verticali alle alte velocità.

Costruzione ok, si lavora sulle mescole

La costruzione per il 2023 è già stata deliberata ed omologata a settembre, per cui ad Austin si è lavorato sui diversi tipi di mescole per arrivare all'obiettivo, diciamo così, sportivo, che la casa italiana ha in mente per il prossimo campionato. Innanzitutto la Pirelli sta puntando ad una C1 (la mescola più dura della gamma) migliore, ossia più vicina in termini di prestazione alla C2, quella a lei più prossima nella scala. Tra C1 e C2 è stata rilevata nel corso della stagione una differenza troppo marcata ed è una differenza che la Pirelli vuole annullare, il tutto nell'ottica di favorire l'utilizzo di tale mescola nelle dinamiche strategiche di una gara ed avere più continuità nel prodotto.

Per lo stesso motivo, ci si concentrerà molto sulla C3, ovvero la mescola mediana tra le cinque a disposizione. La C3 per adesso è piuttosto vicina alla C4, l'obiettivo è allontanarla dalla C4 e avvicinarla alla C2, ponendola dunque nella posizione più intermedia possibile tra C2 e C4.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi