Prova-anteprima della Ferrari 458 Speciale

Prova-anteprima della Ferrari 458 Speciale
Il test in pista della nuova sportiva di Maranello da 605 cv
Presente in

Alberto Sabbatini

8 novembre 2013

Qual è il posto più speciale per provare una Ferrari? Ovvio, la pista di Fiorano. Dove vengono messe a punto tutte le Ferrari da strada e da corsa. Ed è proprio a Fiorano che siamo stati per guidare e scoprire tutti i segreti dell’ultima berlinetta stradale sportiva del Cavallino, la 458 Speciale. Con un “tutor” d’eccezione, Marc Gené, pilota e collaudatore F1 della Ferrari. Un tutor era necessario perché la 458 Speciale possiede una serie di tecnologie elettroniche innovative per esaltare la dinamica di guida che diventano preziosissimi i consigli di chi li ha sviluppati. La Ferrari 458 Speciale è la più estrema e sportiva fra le berlinette di Maranello prodotte in serie. Non è una supercar in tiratura limitata ma si tratta di una “serie speciale”. Fatte su misura per quei clienti speciali del Cavallino con inclinazione molto sportiva che le Ferrari ogni tanto si divertono ad usarle anche in pista per godersele al limite. Sono Ferrari alleggerite, potenziate e più estreme rispetto al modello base da cui deriva. In questo caso la Speciale proviene dalla 458 Italia. Ma è stata talmente migliorata che ha prestazioni assolutamente superiori: 3 secondi netti sullo 0-100 km/h, 9"1 per accelerare da zero a 200 km/h e un tempo sul giro a Fiorano di 1’23”5, cioé 1,5 secondi meglio della 458 Italia e della 430 Scuderia. Anche a giustificare un prezzo di 239.000 euro, ben 35.000 euro più della 458 Italia. La 458 Speciale possiede parecchi miglioramenti rispetto alla 458 Italia: peso ridotto di 90 kg (fino alla soglia dei 1290 kg), motore V8 4,5 litri portato da 590 a 605 cv con molta più coppia ai bassi regimi (540 Nm a 6000 g/m) grazie a un rapporto di compressione aumentato a 14:1 e alla maggiore alzata delle vavole del 5%; il cambio doppia frizione a 7 marce è stato evoluto nella strategia di cambiata che è 20% più veloce in salita e ben 44% più rapida in scalata. Poi l’aerodinamica è stata rivista con un sistema di paratìe mobili sul musetto che si aprono meccanicamente in velocità sotto l’azione della pressione dell’aria oltre i 170 km/h (le verticali) e 220 km/h (le orizzontali) rispettivamente per diminuire la resistenza all’avanzamento (Cx di 0,35) e aumentare la deportanza inferiore. Ma la grande innovazione della 458 Speciale è un sofisticato sistema elettronico di controllo dell’angolo di assetto o imbardata. Qualcosa di esclusivo che nessun’altra auto al mondo può vantare. Si chiama “SSC” e sta per Slide Slip Angle Control, ovvero sistema di controllo dell’angolo di assetto. Un sistema che permette di curvare in sbandata controllata senza che il controllo di stabilità intervenga subito a raddrizzare la macchina. La Ferrari con il Ssc inserito consente una guida “funambolica” a tutto vantaggio del divertimento. Il sistema si basa su un algoritmo che calcola di continuo la posizione della macchina rispetto alla traiettoria ideale. Un tradizionale controllo di stabilità valuterebbe solo la rotazione del volante, l’apertura della farfalla del gas e la velocità e correggerebbe la sbandata al primo accenno. L’SSC invece tiene conto anche dell’angolo di imbardata, quindi elabora le informazioni calcolando l’assetto della macchina e confrontandolo istantaneamente con i valori di riferimento. Per questo consente sovrasterzi di potenza e li fa gestire con facilità al pilota. Ed è quello che ci ha mostrato Gené in pista a Fiorano. Il “quadro di comando” dell’elettronica di bordo della Ferrari 458 Speciale è il famoso “manettino” sul volante, un pomello a cinque posizioni con cui si gestisce la soglia d’intervento dell’elettronica. Il più blando è “wet” per fondi scivolosi, il più estremo è “ESC off” che disattiva ogni controllo. Il SSC funziona nelle due tacche intermedie, la 3° e la 4°: ovvero “Race” e “CT Off”. Nel primo caso caso interviene in modo più blando perché è attivato anche il controllo di trazione che inibisce parzialmente i sovrasterzi di potenza. Questo sistema è molto efficace a patto che il pilota impari a “fidarsi” dell’elettronica. Bisogna avere il cuore di tener giù il piede sul gas nelle curve veloci anche quando l’istinto ti suggerirebbe di alzarlo e convincersi che ci pensa l’elettronica a tagliare la potenza per farti restare in traiettoria. Se ci riuscite ottenete prestazioni eccellenti. Nel secondo caso in “CT Off” il traction control viene disattivato e funziona solo il SSC . Con questo set-up si va via di traverso fino a un certo angolo di imbardata. Questo è il set up più divertente perché l’elettronica capsce che si sta guidando forte e consente sbandate fino a un certo punto prima di intervenire. Tanto che Gené ci ha dimostrato facendo in derapata continua il tornante conclusivo di Fiorano come sia possibile con l’SSC inserito intraversare e completare tutta la curva in deratata controllando la derpatata con un controsterzo e con il senza che l’elettronica interenga a togliere il piacere del divertimento di guida. Chiaramente l’elettronica della 458 “capisce” se chi sta guidando sa quel che sta facendo e lo lascia agire; ma se comprende che il pilota sta sbagliando interviene e prende il controllo della sbandata raddrizzando la macchina.

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