A Monza 50 anni fa l’ultimo tango Rosso

A Monza 50 anni fa l’ultimo tango Rosso

La 1000 km 1973, corsa il 25 aprile, non è la vittoria finale della Ferrari 312 PB nel mondiale marche, ma ne rappresenta lo struggente canto del cigno

06.07.2023 ( Aggiornata il 06.07.2023 09:57 )

Riviverla adesso suggerisce calore, poesia e tanta tenerezza. Anche se la 1000 Chilometri di Monza 1973, con quella griglia di partenza da paura, resta un esempio bello di classe, qualità e coraggio allo stato puro. E anche una pietra miliare, con l’ultima vittoria ufficiale di un prototipo Ferrari 312 PB in una gara iridata disputata in Ita- lia. Questo per almeno cinquant’anni, scattati lo scorso 25 aprile.

La 1000 Chilometri di Monza 1973, quindi, segna uno spartiacque, uno degli ultimi valzer di un mondo, quello dell’endurance della Golden Age, che ben presto sarebbe tramontato per dare vita ad altri cicli. Minimalisti, pulsanti, subito splendenti e presto collassanti, come la vita strana di una supernova.

Di certo, mezzo secolo dopo, la Ferrari che torna a correre e a sperare di vincere a Monza, con la 499P reduce dalla trionfale scorribanda della Le Mans del Centenario, richiama alla memoria quel 1973, riallacciandocisi, a suturare una ferita di guerra fi- nalmente rimarginata, sopra la quale cellule e sangue stanno ricostruendo un Cavallino Rampante adesso come allora in lizza nel mondiale di durata. "Con una grande differenza - spiega Pietro Corradini, leggendario meccanico di quella crew ampia, variegata e vincente che assisteva le mitografiche PB -, perché noi col nostro prototipo ormai eravamo non solo alla fine dello sviluppo, ma per certi versi anche al termine di un ciclo tecnico. Il nostro anno buono era stato il 1972, dove avevamo fatto, a par- te la 24 Ore di Le Mans, l’en plein in tutte le altre gare del campionato. Per il 1973 però c’era da fare i conti con la Matra in piena ascesa e il confronto si sarebbe rivelato del tutto favorevole ai francesi".

Gli fa eco Ermanno Cuoghi: "La verità è che ci sono dei cicli vincenti, delle correnti positive, dei filoni che a un certo punto si esauriscono. Dal 1973 la 312 PB resta una gran macchina ma non è più la capofila del mondiale, perché la Matra diventa la più performante e, giustamente, comincia a vincere. E quando si arriva a Monza, tutti sanno che in realtà per la Ferrari non c’è più niente da fare in ottica campionato. E Monza 1973 giunge proprio in questo clima. All’interno di una lotta che non è una vera lotta, perché la Matra sta sempre più crescendo e la Ferrari ormai arretrando".

Una gara ricca di protagonisti e comparse

Trentasei sono gli equipaggi alla partenza, otto quelli non qualificati, addirittura sei quelli non partiti, per un totale di sessantasei iscritti, con ben diciotto combinazioni presenti solo come segnati a ruolino e poi non scesi in pista. In altre parole, è ancora un’endurance kolossal, sia per la quantità dei concorrenti coinvolti che per la qualità di gare, campioni e macchine, an- che se il copione ormai pare scontato e si sa benissimo dove s’andrà a parare.

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