WEC, 6 Ore di Portimao: Toyota in trionfo, ma una super Ferrari è seconda

WEC, 6 Ore di Portimao: Toyota in trionfo, ma una super Ferrari è seconda

Il Cavallino conferma la sua potenza anche in Portogallo issandosi sul secondo gradino del podio con Fuoco-Molina-Nielsen e arrivando sesto con Pier Guidi-Calado-Giovinazzi

Diego Fundarò

16.04.2023 19:52

Toyota si conferma vincente anche nella seconda prova del WEC, andando a cogliere una nuova vittoria con Buemi-Hartley-Hirakawa, ma Ferrari conferma di esserci, brillante seconda con Fuoco-Molina-Nielsen e sesta con Pier Guidi-Calado-Giovinazzi, purtroppo attardati da problemi ai freni già da metà gara. Noie che sono emerse dopo che al via Calado si era reso protagonista di un bello spunto, riuscendo a balzare da quarto a secondo e mantenendo la posizione per quattro tornate, prima che Buemi non andasse a ricomporre la coppia Toyota dietro al fuggitivo Conway.

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Passo da Cavallino

Il ritmo delle GR010 Hybrid è stato molto elevato fino al 15° giro, per poi adeguarsi a quello delle Ferrari una volta raggiunti i 20” di vantaggio. Nielsen, partito sulla #50, sfruttava poi un doppiaggio di una Aston per superare Calado, mentre Buemi chiudeva il gap su Conway, con le due Toyota di nuovo appaiate in testa dopo 30 giri. Il primo giro di pit stop vedeva poi entrambe le Rosse sostituire le gomme sul lato sinistro, mentre Toyota, Porsche e Cadillac mantenevano lo stesso treno ed i 10” spesi al pit stop costavano un paio di posizioni alle Ferrari, che però si riportavano alle spalle delle Toyota in pochi giri.

WEC, 6 Ore di Portimao: Toyota in prima fila, la Ferrari insegue

La volata finale e un podio gioiello

Il primo vero colpo di scena avveniva invece a metà della seconda ora, quando Conway si vedeva costretto a rientrare nel garage per un problema al trasponder dati collegato al sensore di coppia dell’albero di trasmissione, guasto che obbligava alla sostituzione di tutto il ponte posteriore e che costava 7 giri, estromettendo la #8 dai giochi. Il primo giro di cambio piloti portava Hirakawa sulla #8 al comando, seguito da Molina e Giovinazzi sulle Rosse e Estre sulla Porsche quarta. Il giapponese consolidava il suo vantaggio a 40”, mentre Giovi era costretto a cedere la terza posizione a Estre a causa di un surriscaldamento ai freni che costringeva, oltre metà della terza ora, ad una sosta non programmata per togliere detriti che ostruivano i condotti di raffreddamento della 499P, facendo scendere la #51 da quarta a sesta, primo segnale di cedimento che ne avrebbe poi determinato il finale di gara in sofferenza.

Nelle due ore seguenti Hartley portava ad un giro il vantaggio su Fuoco, mentre Pier Guidi si riportava quarto superando la Peugeot di Duval. La sesta ora si apriva con l’uscita dell’unica Safety Car della gara, causata dall’uscita della Vanwall di Jacques Villeneuve, rimasto senza freni e finito contro le barriere. Il finale vedeva poi la Toyota andare a prendersi una vittoria meritata e la Ferrari #50 un altrettanto secondo posto, seguita dalla Porsche di Estre-Lotterer-Vanthoor, mentre la #51 ormai senza freni doveva progressivamente cedere a Cadillac e Peugeot.

In Lmp2 a podio Kubica

Il Lmp2 United Autosports ha centrato una perentoria doppietta grazie a Pierson-Van der Garde-Jarvis e Lubin-Hanson-Hanley, con WRT a podio con Kubica-Andrade-Deletraz e Prema quarta con Pin-Bortolotti-Kvyat. In LMGTE-Am, Corvette ha bissato il successo di Sebring con Keating-Varrone-Catsburg, con quest’ultimo bravo nel respingere l’assalto finale di Alessio Rovera, secondo con la Ferrari Richard Mille assieme a Perez Companc e Lilou Wadoux, mentre il terzo gradino del podio è stato conquistato dalla Porsche delle Iron Dames Frey-Bovy-Gatting.

 


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