6 Ore di Spa: Toyota stravince e la Ferrari va sempre a podio!

6 Ore di Spa: Toyota stravince e la Ferrari va sempre a podio!

Per la prima volta a issarsi sul terzo gradino del podio è la 499P di Pier Guidi-Calado-Giovinazzi

Diego Fundarò

29.04.2023 19:20

Toyota ha proseguito la sua striscia vincente anche alla 6 Ore di Spa, centrando una doppietta con Conway-Kobayashi-Lopez vincitori davanti ai compagni Buemi-Hartley-Hirakawa, secondi dopo essere partiti dal fondo dopo il crash in qualifica del pilota neozelandese. Nuovamente a podio ha chiuso la Ferrari 499P, per la prima volta grazie a Pier Guidi-Calado-Giovinazzi, con l’inglese che riusciva a strappare in extremis il terzo posto a alla Porsche 963 di Cameron-Christensen-Makowiecki, autori di una prova regolare e priva di errori.

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Ferrari penalizzata dalla pioggia

La gara belga sembrava potesse davvero poter regalare un risultato ancora più importante. Rosse, entrambe partite con gomme rain e che, con l’asfalto inizialmente umido, avevano entrambe superato la Toyota in pole di Conway e si erano portate al comando con Giovinazzi e Nielsen. Ma il meteo a Spa gioca sempre un ruolo: l’asfalto infatti si asciugava rapidamente e Conway, sceso in sesta posizione nelle prime fasi, in appena due giri si riportava alle spalle di Nielsen e ne aveva la meglio, prima di riportarsi al comando superando Giovi. Il muretto Rosso optava così per passare alle slick, richiamando prima la #50, quindi la #51, ma la difficoltà nel portare in temperatura le gomme faceva precipitare le due 499P in fondo al gruppo. La loro rincorsa partiva così dalle posizioni 28 e 29, ad un giro di distacco dalla Toyota al comando, dalla Porsche di Vanthoor, dalla Cadillac di Van Der Zande e dall’altra 963 di Christensen, con Buemi che risaliva velocemente alle loro spalle. La prima ora premiava così tutte le vetture partite con gomme slick e penalizzava quelle che avevano optato per le scolpite,

L'incidente della Cadillac

Ferrari su tutte, mentre la seconda vedeva uscire di scena la Cadillac di Van Der Zande, in quel momento terza e vittima di un pauroso crash al Eau Rouge, fortunatamente senza conseguenze per il pilota, uscito indenne dal gran botto. La Porsche di Vanthoor era quindi costretta ad abbandonare la seconda piazza nel corso della terza ora, con la vettura ferma in uscita dalla Bus Stop che causava una Full Course Yellow. In questa fase Giovinazzi prima rientrava con un cerchio danneggiato in un contatto, quindi per lasciare il volante a Pier Guidi appena terminata la neutralizzazione. Quando ancora non si era a metà gara si ricomponeva così la coppia di Toyota al comando, con Lopez seguito da Hirakawa.

La Porsche di Cameron era terza, seguita dalla Cadillac di Lynn e dalla 499P di Molina, mentre Pier Guidi riprendeva la Peugeot di Jensen, che riusciva a superare pochi minuti prima dello scoccare della terza ora. Molina subiva quindi un drive through per aver superato la linea bianca in uscita dalla pit lane, mentre Jacques Villeneuve entrava in contatto a Blanchimont con la Ferrari 488 GTE di Castellacci, causando la terza safety car. La quinta ora regalava una spettacolare lotta per il podio, con Molina e Pier Guidi protagonisti di bei sorpassi sulla Porsche di Cameron e sulla Cadillac di Lynn e le due 499P che si installavano in terza e quarta piazza, alle spalle delle sole Toyota.

La Rossa contro le barriere

Proprio quando sembrava profilarsi un bel risultato di squadra, arrivava il pit stop di Molina, che lasciava il volante della #50 a Fuoco. Era questo il momento che condizionava fortemente la gara delle Rosse, con il pilota calabrese che appena uscito dalla pit lane, in terza marcia perdeva il controllo della sua 499P e finiva contro le barriere, causando il ritiro della #50 e danneggiando anche la gara della #51, con Pier Guidi costretto prima ad un pit stop di emergenza sotto safety car, quindi a rientrare per cedere il volante a Calado appena la bandiera tornava verde.

Quando ormai sembrava tutto perduto, Calado prima recuperava la quarta posizione superando la Cadillac di Westbrook, quindi la terza su Makowiecki solo all’ultimo giro, quando la Porsche sembrava ormai irraggiungibile.

LmP2 super Andrade-Kubica-Deletraz

In LmP2 WRT è stato profeta in patria grazie a Andrade-Kubica-Deletraz, capaci di piazzare al settimo posto assoluto l’Oreca #31. Sul secondo gradino del podio hanno chiuso Pierson-Blomqvist-Jarvis con la #23 United Autosports, mentre terzi a sorpresa si sono classificati Smiechowski-Scherer-Costa con la Inter Europol. La LMGTE-Am ha visto il primo successo di una ragazza in una gara WEC, arrivato grazie a Lilou Wadoux, vincitrice con Alessio Rovera e Luis Perez Companc con la Ferrari 488 GTE del Richard Mille AF Corse.


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